lunedì 30 giugno 2025

STEFANIA CONSIGLIERE...

 


Non è solo la violenza del dominio a lasciare tracce durevoli nelle cose. Qualsiasi forma di intensità collettiva imprime segni: intensità di lotta, di affetti, di conoscenza, di amore. I posti dove si è aperta, per noi-con-altri, una presenza più piena e felice si caricano di un'aura che è l'esatto opposto del fantasma. Quei posti e quegli echi sono fin da subito gli antenati di ciò che siamo, l'infanzia felice che è ancora possibile farsi e da cui, a quel punto, proverremo.

Stefania Consigliere  da "Favole del reincanto. Molteplicità, immaginario, rivoluzione" 
DeriveApprodi - 2020  

martedì 24 giugno 2025

REFAAT ALAREER...

 


I cuori non sono cuori.
Gli occhi non vedono.
Non ci sono occhi lì.
Le pance desiderano qualcosa di più.
Una casa distrutta, tranne la porta.
La famiglia, tutta, sparita.
Tranne un album di foto
che deve essere sepolto con loro.
Non è rimasto nessuno a custodire i ricordi.
Nessuno.
Tranne anime appena sfornate nelle pance.
Tranne una poesia.

Refaat Alareer  1979-2023
Il loro grido è la mia voce - Fazi editore - 2025

venerdì 20 giugno 2025

HAIKU D'ESTATE...



 haiku estate


Mentre viaggio per il mondo
      si prepara la semina.
    Andirivieni nelle risaie.

Matsuo Basho  1644-1694 


Sulla porta d'erba
 mangio ortiche,
 come le lucciole.

Takarai Kikaku  1661-1707


Sono vivo, sono vivo!
 Provo ad asciugarmi
    il sudore del viso.

Nakamura Kusatao  1901-1983

lunedì 16 giugno 2025

OSIP MANDEL'STAM...

 


da  "Quaderni di Voronez" dal terzo quaderno 1937


Versi sul milite ignoto

Lo testimoni quest'aria,
il suo cuore a lunga gittata,
e nelle trincee attivo e onnivoro
oceano senza finestra - sostanza...

Quelle stelle così pronte a calunniare!
Sempre a scrutare - perché?
la condanna del giudice e del testimone,
l'oceano senza finestra, sostanza.

Cupo seminatore la pioggia ricorda - 
anonima sua manna -
come boschi di crocette segnavano
l'oceano o il cuneo di guerra.

Saranno uomini deboli, freddi
a uccidere, a sentire fame e freddo -
e giace nella sua tomba celebrata
il milite ignoto.

Debole rondine che hai disimparato
a volare, insegnami
come aver ragione di questa bara
d'aria, senza timone e ali.

E per Michail Lermontov
ti renderò preciso rapporto
su come la bara insegna al gobbo
e una fossa d'aria attrae.

Con acini d'uva in movimento
ci minacciano questi mondi
e stanno sospesi come città razziate,
lapsus dorati, delazioni,
bacche di gelo tossico -
le tende elastiche delle costellazioni,
i grassi dorati delle costellazioni...

Nell'etere contato a cifre decimali
la luce delle velocità polverizzate in raggio
dà inizio al numero, trasparente
per il dolore luminoso e il tarlo degli zeri.

E dietro il campo dei campi un nuovo
campo vola, gru in triangolo,
vola come nuova veste polverosa di luce la notizia
e viene luce dalla battaglia di ieri.

Vola come nuova veste polverosa di luce la notizia:
- non sono Lipsia, non sono Waterloo,
non sono la Battaglia delle Nazioni, sono il nuovo,
e da me verrà luce al mondo.

Intruglio arabo, tritume,
luce delle velocità polverizzate in raggio,
e con le sue suole oblique
sta il raggio sulla mia retina.

Milioni di morti ammazzati a poco prezzo
hanno aperto un sentiero nel vuoto -
buonanotte! molti auguri
da parte delle fortezze interrate!

Incorruttibile cielo di trincea -
cielo di morti all'ingrosso -
dietro a te, lontano da te, tutto intero,
corro con le labbra nel buio -

oltre i crateri, le frane e i terrapieni
lungo i quali indugiava e intenebrava:
va cupo, umiliato e butterato
il genio delle tombe sfondate.

Muore bene la fanteria
e bene canta il coro della notte
sul sorriso camuso di Svejk
e sulla lancia da uccello di Don Chisciotte
e sul metatarso da uccello del cavaliere.
E si fa l'amico dell'uomo lo sciancato -
per entrambi ci sarà lavoro,
e picchia alla periferia del secolo
la famigliola delle grucce di legno -
ehi, compagni, globo terrestre!

Forse per questo il cranio deve svilupparsi
in tutta la fronte - da tempia a tempia -
perché nelle sue orbite care
non possano non infilarsi gli eserciti?
Per la vita il cranio si sviluppa
in tutta la fronte - da tempia a tempia - 
stuzzica se stesso con la nettezza delle sue suture,
cupola che intende si rischiara,
schiuma pensiero, sogna se stesso -
calice dei calici e patria alla patria,
cuffietta ricamata di impunture di stelle,
cuffia della felicità - padre di Shakespeare...

Appena appena rosse si affrettano a casa
la chiarezza del frassino, la vista acuta dell'acero bianco,
come se di tramortimenti stivassero
i due cieli col loro pallido fuoco.

Ci unisce solo ciò che eccede,
non abbiamo davanti il baratro, ma il metro,
e lottare per un aria di sussistenza -
questa gloria non è d'esempio agli altri.     

E stivandomi la coscienza
di una vita semitramortita
senza scelta mi bevo questa broda,
mangio la mia testa sotto il fuoco?

Per questo è preparata la tara
di incantamento nello spazio vuoto,
perché le stelle bianche appena appena rosse
si affrettino a tornare a casa?
Lo senti, matrigna dell'accampamento stellare,   
notte, cosa sarà ora e dopo?

Affluisce il sangue alle aorte
e nelle file risuona un bisbiglio:
- sono nato nel novantaquattro,
sono nato nel novantadue...
Stringendo in pugno il logoro anno
di nascita - con una folla, nel branco,
bisbiglio con la bocca esangue:
sono nato la notte fra il due e il tre
gennaio dell'infelice anno
novantuno - e i secoli
mi circondano di fuoco.

Osip Mandel'stam  1891- 1938

giovedì 12 giugno 2025

VELIMIR CHLEBNIKOV...

 

" La legge delle altalene "


La legge delle altalene prescrive
Che si abbiano scarpe ora larghe, ora strette.
Che sia ora notte, ora giorno.
E che signori della terra siano ora il rinoceronte, ora l’uomo.


Velimir Chlebnikov
1907-14.

lunedì 9 giugno 2025

GENOCIDIO... THEODOR W. ADORNO

 


Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda  a un
mattatoio e pensa: sono soltanto animali.

Theodor W. Adorno


lunedì 2 giugno 2025

ALESSANDRA CARNAROLI... Città... Gaza

 

Gaza  

Nella striscia
Sono finiti i posti
Dove ripararsi

Come sull'autobus

Qualcuno deve
Morire in piedi
O scendere prima


Se la guardi sotto
I bombardamenti
Gaza sembra
Una festa

I razzi sono stelle filanti
I bambini coriandoli


Dobbiamo scrivere
Anche della speranza

Del resto i bambini
Continuano coi loro giochi
Di sempre

Tutte le notti
Cambiano nascondiglio

Alessandra Carnaroli
Non si tocca la frutta nei supermercati
però i culi nelle metropolitane
Einaudi ed. - 2025