La logica del commercio coloniale dell'oppio venne for-
nita dall'ideologia capitalista del libero mercato, fondata
sulla dottrina del Libero Scambio. Fu in nome di tale dot-
trina che nel XIX secolo la Gran Bretagna scatenò entrambe
le sue guerre contro la Cina. Ed è indubbio che il commer-
cio dell'oppio svolse un ruolo di primo piano nel gettare
le basi del mercato globale come oggi lo conosciamo. Ma
quel mercato emergente, lungi dall'essere un'arena aperta
in cui gli individui potevano competere sfruttando i pro-
pri meriti e talenti, era invece l'opposto: una sfera chiusa,
esclusiva, dominata da un numero limitato di consorterie
elitarie e poco trasparenti. Che fossero europei o asiatici,
i membri erano invariabilmente uniti dall'appartenenza a
una stessa etnia, razza o casta. Lungi dall'essere libere, le
operazioni su tale mercato ricordavano quelle che si svol-
gono nella spettrale regione ctonia che ha sempre affian-
cato il capitalismo: la malavita.
Amitav Ghosh - Fumo e ceneri
Einaudi edit. - 2025