lunedì 28 ottobre 2019

Igiaba Scego...


Identità


Da dove vieni?
Chi sei?
Chi erano i tuoi antenati?
Il tuo sangue ha una nazionalità?
E tu cosa ti senti di essere?
L'identità fa scaturire mille domande in noi e negli altri. Viviamo in un mondo che si vuole
continuamente definire, che vuole etichette, vuole dividere tutto con una linea divisoria netta
e incontrovertibile. Ma le divisioni nette sono solo illusioni. Quello che rimane è solo quello
che ci rende unici in questo universo. Ci rende noi nella nostra essenza più intima. Da questo
punto di vista possiamo dire che l'identità è la concezione che noi abbiamo di noi stessi.
Ma spesso questa parola che dovrebbe contenere una pluralità è stata ricondotta da fatti storici
e sociali a una rigidità che non le è mai stata propria. Ed ecco che tutti noi,  chi più chi meno,
adottiamo delle posizioni rigide per quanto riguarda appartenenza religiosa, nazionale, o sovra-
nazionale. Come se dire francese, cattolico, ebreo, musulmano, nigeriano, europeo, africano,
donna , uomo esaurisse il tema della nostra identità. Come se in quella griglia, fatta di una o più
parole, noi ci sentissimo davvero completi. Naturalmente sappiamo tutti, anche chi nega questa
evidenza, che non è così. Sappiamo bene che le nostre identità sono fluide. Che non possiamo
essere francesi o italiani/e o nigeriani/e o brasiliani/e tutti/e allo stesso modo. E che essere
 tedeschi oggi è diverso dall'esserlo cinquant'anni fa. La parola quindi va presa, soprattutto in
un mondo di oggi dove tutto gira molto velocemente, e aperta il più possibile. In modo tale
da poter essere liberi di essere quello che si è veramente. Perché dentro quella parola è nascosta
di fatto la specificità di ognuno. Purtroppo viviamo tempi cupi di odio e malanimo. E in questo
scenario presente la parola invece di espandersi, si sta chiudendo. E la griglia di appartenenze
fissate dalla tradizione si sta ancor di più contraendo. Scattano quindi gli automatismi che
cercano una purezza che non è mai esistita dove in un tempo antico mai vissuto si era senza
macchie. Per fortuna è il nostro corpo a smentire questa costruzione, noi siamo di fatto bastardi
e mescolati per antonomasia. Nella  nostra identità sono racchiusi tutti i nostri percorsi e tutti i
nostri sogni. Chi persegue la strada della rigidità persegue inevitabilmente (e questo va detto
con chiarezza) uno scontro, a volte anche uno scontro di sangue. E' una parola di certo impor-
tante identità, ma da maneggiare con cura. E come diceva Amin Maalouf - scrittore libanese
che all'identità ha dedicato uno dei suoi libri più famosi, Les identites meurtrières, pubblicato
in Italia da Bompiani nel 2005 con il titolo L'identità -, "Grazie a ciascuna delle mie appar-
tenenze, prese separatamente, ho una certa parentela con un gran numero dei miei simili.
Grazie agli stessi criteri, presi tutti insieme, ho la mia identità personale che non si confonde
con nessun altro". Amin Maalouf di fatto ci dice che quello che percepiamo di noi deve seguire
il flusso, scorrere e mai irrigidirsi. Proprio come fa un fiume. Proprio come fa la vita.


Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana
Identità - Igiaba Scego - Fandango Libri - 2019


lunedì 21 ottobre 2019

Byung-Chul Han...



Fermezza e costanza non sono utili al consumo. Consumo e durata si escludono reciprocamente. Sono l'incostanza e la fugacità della moda a velocizzare il consumo. Così la cultura del consumo sopprime la durata. Carattere e consumo sono antitetici: il consumatore ideale è un essere umano senza carattere. Questa assenza di carattere rende possibile un consumo indiscriminato.


Byung-Chul Han    da " La salvezza del bello "
Nottetempo edizioni - 2019 

martedì 15 ottobre 2019

Marcello Fois...


Radici


Passaggio di ogni nutrimento, porta di ogni malattia,
passaporto per ogni tolleranza, vessillo di tutte le
intolleranze, maledizione, benedizione. Ossimoro
maledettissimo perché tu pensi a te stesso fingendo
di conoscerti.


Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana
Radici - Marcello Fois - Fandango Libri - 2019

mercoledì 9 ottobre 2019

OTZI...................Gary Snyder



In cammino                                                                            - Buon compleanno -


Cammina a passo regolare sul pendio - roccia e cespugli fitti -
vento nelle orecchie, brezza che fa leggermente ondeggiare la barba -
nuvole basse, da ovest, a batuffoli -
oltrepassare ed attraversare le alte cime; varchi nel cielo blu -
in lontananza -
tra sbuffi di nuvole bianche e grigie si nasconde un crinale.
Attraverso una fessura nella roccia, chiazze blu di ombre di nuvole e sole -
la brezza cala -
si entra nella neve adesso, sole dietro le nuvole ma sempre luce fortissima.

Ginocchio dolorante e spalla indolenzita - ma -
sto per uscire sul campo di ghiaccio per attraversarlo e scendere dall'altra parte,
ancora neve e rocce e abeti più in basso.
Proprio adesso sole e vento - il mio coltellino,
l'occorrente per il fuoco, una figlia sistemata, questo cammino solitario.


Gary Snyder
4000 anni fa - 22 Sett. 2004

da: This Present Moment, Counterpoint, Berkeley 2015

mercoledì 2 ottobre 2019

Allen Ginsberg...



Aria del Campidoglio


No non mi va il governo in cui vivo
Nemmen la dittatura dei Ricchi
E burocrati che ti dicono che mangiar
E cani poliziotto ai miei piedi a annusar

Dei miei libri i Censori Comunisti
Chi si lamenta del mio aspetto, i Marxisti
Non mi va Castro, insulta membri del mio sesso
Gauchisti che dicon che siam mistici ossessi

I Capitalisti che vendon Coca alla benzina
Multinazionali che si fuman l'Amazzonia
Big Corporations dei media mentali
Bananieri che rapinan banche in Guatemala

Non mi van KGB Gulag concentrazionari
Maoisti cambogiani che danzan sugli ossari
15 milioni ne ha uccisi Stalin, Segretario al Terrore
Della rossa rivoluzion è lui l'uccisore

E che grida Amore Libero gli Anarchici
E la CIA assassina di John Kennedy
Paranoici tanks a Praga e in Ungheria
Ma neanche controrivoluzioni pagate dalla CIA

Anni '80 tirannici in Turchia o Corea
La Squadron-della-Morte-Destro-Democrazia
Stati di Polizia Iran Nicaragua ier
Governo tienti le tue polizie lontan da me, Laissez-faire 

E Supremazia Nazionalista Bianca o Nera
Non mi van Narcomafie che spaccian Ero
Il Generale in tweed col Congresso prepotente
Gli eserciti a Est e Ovest che recluta il Presidente

E Verità in Argentina estorta con tortura
Terroristi governativi al potere in Salvador
Non mi vanno i Sionisti nel ruolo di nazi Sturmtruppen
Liberazion Palestinese che Israel cucina in islamiche zuppe

Non mi va in Gran Bretagna il Segreto di Stato
Se il governo poi uccide se la cava è accertato
Bimbi radicali gasati da Lacrimalpolizia
Dio non voglia, in Svizzera e Cecoslovacchia

In America è Attica in Russia è la Lubianka
In Cina se sparisci poi non ti riconosci neanche
Sorgete Sorgete cittadini del mondo usate i polmoni
Temon la vostra lingua i Tiranni delle Nazioni

Duecento miliardi di dollari gonfian la Guerra Mondiale
In USA ogni anno dicon che è da aumentare
In tanks aerei laser la Russia ha altrettanto
50 miliardi più o meno per ucciderci soltanto

Scuola a pezzi perché la Storia cambia e non dura
Metà del Mondo Libero di destra è dittatura
Il socialismo solo a Danzica funziona
Il mondo comunista lo salva la prigione

I Generali dicono sappiamo chi combattere
Chi poi, finché in guerra ingiusta han chi da battere
Gli ostaggi in Iran si gonfian con Media-isteria
Con 9 miliardi di dollari lo Scià se ne scappa via

Kermit Roosevelt e i suoi dollari rovesciaron Mossadeq
Volevan il petrolio ebbero Ayatollah, sai lo shock!
Rimisero lo Scià istruiron la Savak
Tutto l'Iran fu nostro ostaggio non è vero Jack?

Il vescovo Romero scrisse a Carter "Basta
Al traffico d'armi col Salvador" gli spararono in testa
Smentì la Casa Bianca White l'ambasciatore
Reagan lo richiamò guardava negli occhi da morte le suore

San che è tardi e non vota mezzo elettorato
La stampa l'ha chiamato un Gran Mandato
Alcuni per Reagan han votato a occhi aperti
3 su 4 però no, un Plebiscito, stiam certi

Dura la Verità il Falso è più facile
Leggi tra le righe il nostro Imperialismo è abile
Se pensi però che lo Stato del Popolo è bello
Nella brace ti butti cambiando padella

Il Sistema è Sistema Russia Cina lo stesso
Criticalo a Budapest e sei fritto da adesso
Coca Cola Pepsi Cola in Russia e Cina già ci stan
Kruscev gridava a Hollywood "Noi vi seppelliam"

America e Russia si voglion bombardare
Tutti morti e poi?      Via tutti a pregare
Meno i Generali in caverne nascosti
A incularsi l'un l'altro aspettando nuovi posti

Comunismo Capitalismo disperiamone infine
menton tutti oh sine sine oh sine
Sanguinosa cortina di ferro USA Potere Militare
Di russa Torre di Babel immagin speculare

Gesù immacolato da folla mandato al sacrifizio
Era legge, Erode pagava i soldati han fatto il servizio
Flowerpower sta ben ma innocenza non ha chi difesa la faccia
Chi sparò a John Lennon un venerator d'Eroi aveva per spaccia

La moral di 'sta canzone è che il mondo è un brutto posto
L'industria scientifica divora il genere nostro
Polizia dappertutto armata di gas e TV
Padroni segreti burocratizzano tutti, io, tu

Terroristi e polizia insieme costruiscono Rabbia di classe
Propaganda nasconde manipola il potere della Gente di Classe
Non sai distinguere tra un provocatore e un tacchino
Ti senti confuso stai certo del Governo c'è lo zampino

Consapevoli siate dovunque voi siate      Non paura
Fidate nel cuore lasciate la Paranoia a voi cara
Respiriam insiem con animo semplice
Armati d'umorismo cerchiam d'illuminar      l'umanità infelice

dicembre 1980


Allen Ginsberg  1926 - 1997