mercoledì 30 gennaio 2019

Numeri...



Italiani aiutiamoli a casa loro                   



Gli italiani, giovani o meno giovani, che emigrano - quasi 200.000 quelli stimati nel 2017 - sono più degli stranieri che arrivano con gli sbarchi (119.000 nello stesso anno). Anzi , ultimamente hanno cominciato ad emigrare pure gli stranieri presenti in Italia: 40.000 solo nel 2017.


Del resto, sapete quanti sono gli studenti italiani che, partiti per l'Erasmus, finiscono per sposare un o una partner di nazionalità diversa? Più di uno su tre.


Stefano Allievi "5 cose che tutti dovremmo sapere sull'immigrazione ( e una da fare)"
Laterza ed. - 2018 


domenica 27 gennaio 2019

P. Steinberg.................


...............27 gennaio            




Una mattina, dopo il risveglio, ispeziono la fila di cuccette di cui sono responsabile per assicurarmi che i letti siano stati fatti, e mi trovo faccia a faccia con un vecchio che è rimasto a letto, nella cuccetta di mezzo. E' un ebreo polacco alla fine del percorso, di quelli che, come si dice nel linguaggio del campo, stanno per eingehen. Un termine che in tedesco si usa per le piante morenti. Gli dico di scendere subito e di farsi il letto. Il vecchio mi guarda e borbotta qualcosa in yiddish, mi sembra di cogliere un atteggiamento di sfida. Furioso, alzo di riflesso la mano per schiaffeggiarlo. All'ultimo momento mi trattengo e la mia mana gli sfiora solo la guancia. I n quella frazione di secondo intravedo l'abisso.................... Io rimasi di pietra. Poi mi allontanai, e quella scena, banale nella vita quotidiana di un campo della morte, mi ha tormentato per tutta la vita. Il contagio aveva compiuto la sua opera e io non ero sfuggito alla regola. In quel mondo di violenza, avevo compiuto un gesto di violenza, dimostrando in tal modo che vi avevo preso il posto che mi spettava. Il vecchio ebreo polacco deve esser morto nei giorni successivi e da allora lo porto in me come un embrione. Il ricordo del mio gesto non smette di tormentarmi. Rimane una delle piaghe abiette e difficili a rimarginarsi, che mi accompagneranno dovunque. Ho schiaffeggiato il vecchio ebreo polacco. I khmer rossi hanno massacrato i propri fratelli e le proprie sorelle. Dei soldati di leva hanno compiuto torture in Algeria. Gli Hutu hanno passato i Tutsi al machete. E in questo concerto, io ho eseguito la mia parte.


da  "Un altro mondo"

Paul Steinberg 1926 - 1999  ebreo parigino, internato prima ad Auschwitz dal 1943 al gennaio del 45, poi a Buchenwald fino alla liberazione.

giovedì 24 gennaio 2019

Numeri...



Italiani aiutiamoli a casa loro                

               
Nel secolo tra il 1861 e il 1961 hanno lasciato l'Italia oltre 25 milioni di persone,
 a un ritmo quindi di 250.000 l'anno.



Stefano Allievi "5 cose che tutti dovremmo sapere sull'immigrazione ( e una da fare)"
Laterza ed. - 2018 

lunedì 21 gennaio 2019

Boris Pahor.............CONTENITORE CAPODANNO



" I miracoli non esistono o può farli l'uomo...Io sono un panteista. E mi riconosco nelle parole di Einstein: "sono religioso ma non credente". Mi inchino davanti alla natura, lo faccio ogni giorno da quando sono uscito dal campo di concentramento. Possono distruggere loro stessi gli uomini e con sé stessi quella palla che chiamiamo mondo, il nostro mondo. Uno mi può dire: ma cosa te ne importa che tu fra poco sarai sottoterra? Dico che me ne importa perché c'è gente che vive, gente che nasce. Pensare a questo è un vivere onesto. "



Boris Pahor (1913) autore di "Necropoli", in una intervista del 2018

venerdì 18 gennaio 2019

Amitav Ghosh.............CONTENITORE CAPODANNO



" Le questioni emergenti dai cambiamenti climatici sono sempre state generalmente inquadrate per compartimenti separati: affrontate cioè in relazione alla scienza, alla tecnologia, all'economia. Io credo, invece, che vadano esaminate attraverso i prismi dell'arte, della letteratura e della storia. Anzi:  sono convinto che aver in larga  parte definito il problema climatico come un problema della scienza o della tecnologia sia stato di per sé uno dei principali ostacoli al mettere in atto cambiamenti veri in questa direzione "


Amitav Ghosh autore di "La grande cecità", in un intervista del 2018

martedì 15 gennaio 2019

Judith Malina.........CONTENITORE CAPODANNO


LIVING THEATER              

Judith Malina

Disperiamo di tutte le risposte provenienti dalle antiche aule coperte d’edera dove le questioni classiche sono rimaste irrisolte. Ma vi sono due possibili oracoli che ci diranno il vero: nel segreto luogo interiore in cui ognuno di noi cela una soluzione che la vita gli ha assegnato di rivelare; e nelle arti: nei burleschi palazzi della poesia, nelle intuizioni che pervadono un tela dipinta, nei lampi sprigionati dal rapporto tra due suoni giustapposti, nell’angolo formato dal ginocchio flesso del danzatore e, infine, nel teatro. Questi luoghi hanno rappresentato finora, insieme ai nostri sogni, l’unica chiave per accedere alla consapevolezza di sapere che non possiamo sapere.

Giugno 1960

venerdì 11 gennaio 2019

Fabrizio De André...





il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani
le mani sui coglioni



lunedì 7 gennaio 2019

E. Sottsass..............CONTENITORE CAPODANNO





Gli artigiani indiani, i veri artigiani indiani sono molto poveri, molto, molto poveri; non hanno
luogo, non hanno strumenti, non hanno lampadine, forse hanno tempo, forse a loro va bene così,
forse vorrebbero essere diversi. E' difficile saperlo. Disegnare per gli artigiani indiani è un lavoro
molto ambiguo, non si sa fino a che punto si sta usando tutta questa energia della povertà e della
pazienza e fin dove si può pensare di aprire qualche fessura verso un futuro a loro vagamente più
facile. Anche questo è difficile saperlo.  Ho pensato molto a questa situazione, ma non sono
riuscito a chiarirla. Allora ho deciso semplicemente di dedicare questi piccoli disegni agli artigiani
indiani; non soltanto a quelli che ho conosciuto ma anche a tutti quelli che non ho mai incontrato. 
So che sono persone brave e sono persone silenziose, hanno gli occhi attenti, seri, neanche tanto
preoccupati. So che per sopravvivere consumano tutte le possibili forze mentali e fisiche e so
anche che la loro interminabile enciclopedia di regole, di conoscenze, di nostalgie,sparirà piano,
piano chissà dove.

giovedì 3 gennaio 2019

Pier Paolo Pasolini...........CONTENITORE CAPODANNO



Non è vero che comunque si vada avanti. Assai spesso sia l'individuo che le società regrediscono o peggiorano. In tal caso la trasformazione non deve essere accettata: la sua "accettazione realistica" è in realtà una colpevole manovra per tranquillizzare la propria coscienza e tirare avanti. E' cioè il contrario di un ragionamento, anche se spesso, linguisticamente, ha l'aria di un ragionamento. La regressione e il peggioramento non vanno accettati: magari con indignazione o con rabbia che, contrariamente all'apparenza, sono, nel caso specifico, atti profondamente razionali. Bisogna avere la forza della critica totale, del rifiuto, della denuncia disperata e inutile.


Pier Paolo Pasolini da "Lettere Luterane" 1975