venerdì 31 maggio 2019

Banksy...UNO



UNO                                     



I graffiti sono uno dei pochi strumenti
in mano a chi non ha quasi niente.
 E anche se non si inventa un'immagine
 in grado di cancellare la miseria umana
 si può sempre riuscire a strappare
 un sorriso a un tizio mentre fa una pisciata.


- Banksy -

mercoledì 29 maggio 2019

Antonio Porta...



capisci adesso che ti avevo ben detto una verità semplice
per dio che i nazi sono qui tra noi che i campi
non ci sono per eccesso di pudore qui da noi ma ci sono
dove servono a far segnali (pinochet è uomo di parola)
possono essere messi su in quattro e quattr'otto coi disegni originali
ben conservati insieme ai manuali delle antiche torture
e le nuove come in un teatro anatomico coi vecchi bisturi ancora
appesi alle pareti ben tenuti da venerare e vi abbraccio forte


Antonio Porta  1935-1989
- 13.4.1976 -

lunedì 27 maggio 2019

Carlo Oliva...


Le grappe


è la grappa italiana proletaria
- forse semplicemente popolare -
fatta con la vinaccia
(al limite un sottoprodotto)
si digerisce male
a volte dà il singhiozzo
e non sopporta il ghiaccio.
il whisky si beve col ghiaccio; il cognac
di solito no, ma si potrebbe, volendo;
addirittura con l'acqua tonica il gin;
il rhum con quasi tutto, ma a berlo restano in pochi.

industrialmente lontane dal vino e dal grano
spiritose acquaviti occidentali
danno alla testa, lasciando lo stomaco in pace
(analisi feuerbachiana
del rapporto tra sfere diverse):
gustate il whisky, bevetelo fin che vi piace,
alto destino vi è dato, lodatene il cielo.

prevale la frutta ad oriente
là tra balcani e danubio, laddove prevale
politicamente (si dice) la classe operaia:
eccellente il barack palinka dell'Ungheria,
profumato e godibile, tanto ghiacciato che no;
in Romania la tzuiga è meglio del rakiul;
ma il capolavoro del genere resta la slivovitza,
meglio della tzuiga perché gli iugoslavi
- è noto - hanno fatto da soli la rivoluzione
non sono stati ad aspettare  (da bamba) l'armata rossa:
a volte mi piace pensare che l'eccellenza del barack
di Béla Kun testimoni, della remota esperienza   
di quei consigli operai, e forse, magari, perché
no? del tentativo del cinquantasei.

le grappe di frutta in Europa attestano sempre
il tentativo, se non la realizzabilità,
anche dove oggi impera il capitalismo avanzato.

kirsch, pera william, framboise, mirabelle, himbeergeist
conservano intatte le potenzialità di una volta:
siamo stati a un passo dalla rivoluzione in Germania,
la Francia ha avuto la sua Comune, lo stemma
austriaco s'orna tuttora (assurdo) di falce e martello.

in fondo il problema è che tu non puoi bere whisky
se non sei calvinista, con tutte le conseguenze
che già il Max Weber additò a colti e profani;
e cos'è, di grazia, il cognac, se non tentativo
di nobiltà ritrovata, concessa durante l'Impero
a solide borghesie di stampo termidoriano?
ahimè, ché se il rhum ha sentore
acre di colonialismo,
offende il nostro sincero gauchismo
il tradeunionismo del gin, ci allontana
nostro malgrado dal labbro proteso il bicchiere
la lumpentridentinità della grappa.

beviamo, allora compagni, sereni le grappe di frutta,
ovviamente coscienti del fatto che l'ambiguità
della vodka, con cui si fanno perfino i martini,
altro non rappresenta che l'ultima crisi
della credibilità del revisionismo.


Carlo Oliva  1943-2012

giovedì 23 maggio 2019

martedì 21 maggio 2019

Nanni Balestrini...


MARTEDI'                                                



Non è giusto fare questa vita di merda, dicevano gli operai nell'assemblea, nei capannelli alle porte. Tutta la roba, tutta la ricchezza che produciamo è nostra. Ora basta. Non ne possiamo più di essere della roba, della merce venduta anche noi. Vogliamo tutto.
pag.144   

Compagni, io sono di Salerno, ho fatto tutti i lavori nel sud come nel nord e una cosa ho capito. Che l'operaio ha solo due possibilità: un lavoro massacrante quando le cose vanno bene, o la disoccupazione e la fame quando vanno male. Io non so bene quale delle due cose è peggio. Ma tanto non è l'operaio che se la può decidere, è il padrone sempre che gliela decide.
pag.185

da " Vogliamo tutto " - 1971 - 

lunedì 20 maggio 2019

Nanni Balestrini...


LUNEDI'                                                                      


Questi giovani arrivano da un 'altro pianeta ha
commentato

è l'universo dei valori d'uso che si scontra con
la fabbrica e la produzione

e si convincono che non ci sia nessuno strumento
possibile per modificare il loro privato

non fanno che pensare al giorno in cui lasceranno
la Fiat per

per lavorare lavorano ma appena suona la sirena
scappano come lepri se possono si mettono in mutua

nella città disgregata dall'immigrazione resa inu-
mana dai quartieri ghetto dove la qualità della
vita è drammatica

il salario è insufficiente perché l'unica compara-
zione possibile sono i bisogni che emergono

i capi Fiat non hanno mai visto gli operi ridere
e gli viene una rabbia della madonna

non si affezionano al posto come ai tempi del mi-
racolo economico

nel 1979 si è esaurita anche la speranza della fab-
brica come luogo in cui si lotta per il potere

pag.22



mi chiede della legge che cazzo me ne frega della
legge

una donna di cinquant'anni con la borsa della
spesa entra nel negozio dicendo oggi si fa la
spesa gratis

gli scaffali del nuovo supermarket Fedco brilla-
vano bianchi e spogli mentre una poltiglia di al-
cuni centimetri di vari generi alimentari rico-
priva i pavimenti

quando ho lasciato la zona stava bruciando e le
fiamme prendevano quel poco che i saccheggiatori
si erano lasciati indietro

getti d'acqua nera da idranti rotti spazzavano
ciò che rimaneva del saccheggio fino al centro
delle strade

abbiamo intenzione di prenderci ciò che vogliamo
e vogliamo ciò di cui abbiamo bisogno
 
pag.31


da " Blackout " - 1980 - 


giovedì 16 maggio 2019

Bantustan... LOMBARDIA 2019



Bantustan... LOMBARDIA 2019





La parola fu usata per la prima volta nei tardi anni quaranta e deriva da bantu, che significa "gente", "popolo" nelle lingue bantu e -stan, che significa "terra" in persiano. Il termine ufficiale usato dal governo bianco era homeland ("terra natìa" in inglese, corrispondente all'afrikaans tuisland); "bantustan" veniva generalmente usata in senso peggiorativo dai critici dell'apartheid, ed è rimasto come termine più comune.
Negli anni del regime dell'apartheid voluto dal National Party allora al governo, le diverse etnie nere furono costrette a trasferirsi nei bantustan loro assegnati, e le loro possibilità di spostarsi sul territorio sudafricano furono fortemente limitate. I bantustan erano ufficialmente regioni autogovernate, ma di fatto erano dipendenti dall'autorità del governo sudafricano bianco.

lunedì 13 maggio 2019

Derek Walcott...


Il negro rosso che ama il mare



Io sono solamente un negro rosso che ama il mare,
ho avuto una buona istruzione coloniale,
ho in me dell'olandese, del negro e dell'inglese,
sono nessuno, o sono una nazione.

Derek Walcott

martedì 7 maggio 2019

O. Tokarczuk...


WIKIPEDIA


Mi sembra il progetto di conoscenza più onesto che l'uomo abbia mai realizzato. Si limita a ricordare che tutto ciò che sappiamo sul mondo viene fuori direttamente dalla nostra testa,come Atene dalla testa di Zeus. Le persone portano a Wikipedia tutto quello che sanno. Se il progetto avrà successo, questa enciclopedia, in continua crescita, sarà la più grande meraviglia del mondo. In essa troviamo tutto quello che sappiamo, ogni cosa, definizione, avvenimento, problema su cui ha ragionato il nostro cervello; citeremo la fonte e forniremo i link. In questo modo cominceremo a sferruzzare la nostra versione del mondo, a circondare il globo terrestre con il nostro racconto. Infiliamoci dentro tutto. Mettiamoci al lavoro! Che ognuno scriva almeno una frase su ciò che conosce meglio.

Ogni tanto però mi chiedo se la cosa funzionerà. Perché in fondo là ci può stare solo quello che riusciamo ad esprimere a parole. In questo senso una tale enciclopedia non potrà contenere proprio tutto. Per un giusto equilibrio deve quindi esistere un altro tipo di raccolta del sapere: quello che non sappiamo, il suo rovescio - ciò che non può far parte di nessuna lista di contenuti, tale che nessun motore di ricerca può gestire; data la sua enorme grandezza non potrà essere percorsa parola per parola ma si infileranno i piedi tra le parole, in profondità cavernose tra i concetti. A ogni passo scivoleremo e cadremo. Sembra quindi che l'unica possibilità sia quella di muoversi in profondità. Materia e antimateria. Informazione e controinformazione.


Olga Tokarczuk - da "I vagabondi"
Ed. Bompiani - 2019