martedì 27 giugno 2017

André Frénaud... Acqua che corre...


Sul mar dei Caraibi

alla memoria di Jean Lajeunesse morto a Mauthausen (1944)


Si balocca il battello sul mar dei Caraibi.
Miti sono le onde con i pesci erranti.
Quel battello non ferma in nessun posto, balla.
Le rive son di vigne che l'inebriano.
Girando il globo intero, la troveranno
la terra di Cànaan?

Laggiù i vicini dormono, e la Sprea.
Anche i cani nei cucci dei nuovi padroni.
I fuochi artificiali rischiarano la luna
che ormai si pavoneggia solo per i Gentili.

- Compare, la congruenza dell'uniforme
con uno spirito formato di sola Autorità
riempie d'emozione un'anima infatuata
della grandezza della patria.
- Compare, la giustizia s'estende sui nostri territori.
- Beviamo al radioso avvenire!

Le onde sono miti sul mar dei Caraibi.
Si balocca il battello coi pesci volanti.
L'ebreo errante è nell'interponte, sogna:

Sua figlia è pazza nel carcere di Moabit.
Suo figlio è disteso in una viuzza di Mala Strana.
I suoi fratelli vanno in cerca di bacche
nei forteti della terra di nessuno.

I sempliciotti sono nuovi, loro.
Il vecchio ha visto ben altro.
Gli olmi d'Amsterdam cullano i canali.

Lasceranno alla nave, almeno, far carbone?
I topi sono discesi a terra.
Ad ogni atollo una cintura d'armi automatiche.
Il giro del mondo continua. Ci son dei matti a bordo.

Era appena ieri, già storia passata,
e le carezze alle lunghe trecce di Geltrude.
La domenica, si metteva il servizio di cristallo di Boemia.
Oh la dolcezza inquieta in Francoforte millenaria!

Il battello rolla sull'oceano arido.
La gente è scappata, che le importa dei triboli altrui!
I soldati fan buona guardia alle coste tra i fiori.
Dolci all'ebreo errante le alghe del fondale.

8-10 giugno 1939


Un battello con a bordo un migliaio d'ebrei espulsi dalla Germania, naviga per il mondo in cerca d'una terra che voglia accogliere i suoi passeggeri. Dovunque respinto, si trova ora nel Mar dei Caraibi e tenta uno sbarco clandestino  (dai giornali).


André Frénaud    1907-1993






Lorenzo Mattotti

sabato 24 giugno 2017

Attilio Lolini............sabato


Per i poveri non c'è nessuna storia
chi distratto ci degno'
di uno sguardo
è sepolto da tempo

ci tirarono le orecchie
vomitandoci addosso
le nuove morali

preziose carte d' identita' la morte
       distratta
        non ci riconosce
        mica sa quello che fa
ci trascura
ci fa dispetti
è al serviziodal senatore amintore

perche' ti ho rivista stanotte
dopo dieci anni cinque un secolo che ne so
gobba come allora
cacciata dai polfer
dalla sala d'attesa di seconda classe
tua residenza

oh civilta' costituzione
neppure il freddo ci stende secchi
siamo eterni
mister rumor
onorevole de martino
santo padre dei borghesi paolo



da " Negativo parziale " 1974

mercoledì 21 giugno 2017

Haiku d'estate.......


..........Haiku d'estate..........



Takarai Kikaku   1661-1707

si veste d'estate
di cielo e terra
il mendicante


Kato Shuson   1905-1993

     Se chiedo la strada
sul vialetto del giardino
si riempie di bimbi nudi.


Iida Dakotsu   1885-1962

   Le persone in lutto
per la bomba atomica
    non sono orfane:
    pregano la Terra.



..........Haiku d'estate..........




giovedì 15 giugno 2017

Wang Wei... Acqua che corre...


Il ruscello alla casa dei Luan

Folate di vento
              nella pioggia d'autunno;
precipita l'acqua,
              dagli scogli a fiotti si sparge.
Balzano l'onde capricciosamente
              l'una e l'altra in fuga;
l'airone bianco
              spaurito ridiscende.

Wang Wei  699 - 759

martedì 13 giugno 2017

13 Giugno 2017...Oggi...cento anni fa



13 giugno 1917
13 giugno 2017

Il posto dove siamo si chiama il vallone Doberdo' bisognerebbe vedere
quante baracche che ci sono quanti ricoveri quanti lavori di offesa e di
difesa qua si è creato un altro nuovo mondo trasformato tutto dalla
natura di un terreno civile in una natura artificiale bellica poveri omini
tutti i vostri studi come male li ai adoprati! Io sono qui e posso essere
nelle ultime ore di vita ed ai miei bambini cosa li lascierò? altro che
della fame perché tutto ciò che noi, e i nostri padri avevano prodotto
siamo venuti a distruggerli sopra a questi monti quanto siamo in civili!
Si trova dei paesetti che fanno piangere anche i sassi per che non ci e rimasto
un muro che sia alto più di due metri ma poi in che condizioni povere
famiglia che ci abitano e si combatte per la civiltà?
Io non so quale siano le barbarie.

da una lettera di Giuseppe Manetti





sabato 10 giugno 2017

Wang Wei... Acqua che corre...



Le rapide delle bianche rocce

Limpide e non profonde
               sono le rapide del torrente;
le verdi canne
               quasi le puoi toccare.
Quelli delle capanne
               ad est ed ovest dell'acqua,
lavano la seta
               sotto il chiaro di luna.


Wang Wei  699 - 759



mercoledì 7 giugno 2017

7 Giugno 1917...Oggi...Cento anni fa


7 giugno 1917
7 giugno 2017

Anche quei poveri soldati nostri che erano feriti leggermente non potevano venire indietro cera i Carabinieri che li sparavano e ne hanno uccisi tanti Ma anche dei Carabinieri ne abbiamo gettati anche di loro colle gambe pel aria vedeste che cosa fanno.


lettera di un fante sul fronte di Trieste



Karl Blossfeldt

lunedì 5 giugno 2017

Franco Fortini... I cani del Sinai...

                                                                                                                       


"Fare il cane del Sinai" pare sia stata locuzione dialettale dei nomadi che un tempo percorsero il deserto altopiano di El Tih, a nord del monte Sinai. Variamente interpretata dagli studiosi, il suo significato oscilla tra " correre in aiuto del vincitore " , " stare dalla parte dei padroni", "esibire nobili sentimenti". Sul Sinai non ci sono cani.


... I cani del Sinai non sono soltanto quei miei connazionale europei che hanno sfogato il loro odio per il diverso e il contrario (ieri gli ebrei, oggi gli arabi, domani il cinese, il sudamericano, qualunque " rosso") : sono anche metafora ironica dei nostri più vicini e goffi nemici, quelli che latrano in difesa delle tavole d'una legge che nessun dio ha mai dato e che nessuno sa più decifrare, tanto è lorda di vecchia strage...


da "I cani del Sinai"