Sul mar dei Caraibi
alla memoria di Jean Lajeunesse morto a Mauthausen (1944)
Si balocca il battello sul mar dei Caraibi.
Miti sono le onde con i pesci erranti.
Quel battello non ferma in nessun posto, balla.
Le rive son di vigne che l'inebriano.
Girando il globo intero, la troveranno
la terra di Cànaan?
Laggiù i vicini dormono, e la Sprea.
Anche i cani nei cucci dei nuovi padroni.
I fuochi artificiali rischiarano la luna
che ormai si pavoneggia solo per i Gentili.
- Compare, la congruenza dell'uniforme
con uno spirito formato di sola Autorità
riempie d'emozione un'anima infatuata
della grandezza della patria.
- Compare, la giustizia s'estende sui nostri territori.
- Beviamo al radioso avvenire!
Le onde sono miti sul mar dei Caraibi.
Si balocca il battello coi pesci volanti.
L'ebreo errante è nell'interponte, sogna:
Sua figlia è pazza nel carcere di Moabit.
Suo figlio è disteso in una viuzza di Mala Strana.
I suoi fratelli vanno in cerca di bacche
nei forteti della terra di nessuno.
I sempliciotti sono nuovi, loro.
Il vecchio ha visto ben altro.
Gli olmi d'Amsterdam cullano i canali.
Lasceranno alla nave, almeno, far carbone?
I topi sono discesi a terra.
Ad ogni atollo una cintura d'armi automatiche.
Il giro del mondo continua. Ci son dei matti a bordo.
Era appena ieri, già storia passata,
e le carezze alle lunghe trecce di Geltrude.
La domenica, si metteva il servizio di cristallo di Boemia.
Oh la dolcezza inquieta in Francoforte millenaria!
Il battello rolla sull'oceano arido.
La gente è scappata, che le importa dei triboli altrui!
I soldati fan buona guardia alle coste tra i fiori.
Dolci all'ebreo errante le alghe del fondale.
8-10 giugno 1939
Un battello con a bordo un migliaio d'ebrei espulsi dalla Germania, naviga per il mondo in cerca d'una terra che voglia accogliere i suoi passeggeri. Dovunque respinto, si trova ora nel Mar dei Caraibi e tenta uno sbarco clandestino (dai giornali).
André Frénaud 1907-1993
Lorenzo Mattotti