lunedì 31 dicembre 2018

Haiku di buon anno..............



............  Haiku di buon anno  ............



Yosa Buson  1715 - 1783


andiamo a letto!
il capodanno
è cosa di domani


 ............  Haiku di buon anno  ............

mercoledì 26 dicembre 2018

Haiku d'inverno...


........ Haiku d'inverno ........



Kobayashi Issa 1763 - 1827

Dietro il muro
si è attaccata
la neve dei poveri


Konishi Raizan  1653 - 1716

alzo il capo e vedo
me coricato
nel freddo


Kato Shuson  1905- 1993

 Anche dopo la mia morte
ci sarà questo cielo azzurro
nelle notti fredde?


........ Haiku d'inverno ........

venerdì 21 dicembre 2018

W. Whitman... SOLO UN CORPO...




Ché se il corpo non è l'anima, che cosa dunque è l'anima?


Walt Whitman da "Canto il corpo elettrico"

martedì 18 dicembre 2018

Margaret Atwood... SOLO UN CORPO...



Il corpo è facilmente danneggiabile,
facilmente eliminabile,
è fatto di acqua e sostanze chimiche,
è poco più di una medusa sulla sabbia.


Il racconto dell'ancella - Ponte alle grazie editore - 1986 -

venerdì 14 dicembre 2018

Salman Rushdie... SOLO UN CORPO...




Il nostro organismo è in continuo mutamento.
I nostri capelli, la pelle, tutto.
In un arco di sette anni tutte le cellule
che ci compongono vengono sostituite
da altre cellule.
Ogni sette anni siamo al cento per cento
diversi da quello che eravamo.


Salman Rushdie - La caduta dei Golden - 2017

martedì 11 dicembre 2018

Satana e i cambiamenti climatici...



AUGURI ITALIA                       





Noi sottoscritti respingiamo la teoria di essere responsabili dei cambiamenti climatici, e vi rimandiamo ad altri ben conosciuti diavoli,
per esempio Alrinach, conosciuto come provocatore di cataclismi
meteoreologici, oppure Batscumbasa propiziatore delle piogge.
Chiedete a loro




Firmato: Belfagor,  Satana, Behemoth, Ammone, Lucifero, Asmodeo, Astaroth, Berith, Nergal, Ufir, Baal, seguono altre centinaia di nomi.  

lunedì 10 dicembre 2018

Walter Siti... SOLO UN CORPO...



La crisi post-2008 ha messo in ombra le preoccupazioni per il clima; questo significa che,
nella nostra percezione, la vita di un uomo del 2150 vale meno della vita di un uomo ora?
Il nostro corpo ha un prezzo: sia perché costa nutrirlo, coprirlo e mantenerlo
in salute. sia perché possiamo affittarlo nella prostituzione o nella
procreazione, sia perché costa seppellirlo - ma anche perché il lavoro
lo consuma, e perché ormai si può vendere a pezzi col commercio
degli organi: in Iran un rene costa 1200 dollari sul mercato legale, in India 860,
ma in quasi tutto il mondo si possono strappare prezzi assai più convenienti
sul mercato clandestino.


Walter Siti - Pagare o non pagare - Nottetempo editore

lunedì 3 dicembre 2018

Patrik Ourednik...



Per composizione lo Zyklon B rientrava nella categoria dei disinfettanti e fu sperimentato
per la prima volta nel febbraio 1940 nel campo di Buchenwald su 250 bambini zingari che
la polizia ceca aveva arrestato a Brno e l'esperimento dimostrò che era il più adatto
all'obiettivo stabilito.


Durante la Prima guerra mondiale sono morti 9 milioni di uomini e 600.000 donne.
E 6 milioni di uomini e 200.000 donne sono rimasti mutilati a vita.
E 7 milioni di donne hanno perso il marito e 9 milioni di bambini il padre.


E ogni settimana scomparivano in media una lingua e 35.000 ettari di foresta, e il
96% della popolazione mondiale parlava 240 lingue mentre il 4% della popolazione
ne parlava 5821 e 51 lingue erano parlate ormai da un solo individuo.


Patrik Ourednik - Europeana - Breve storia del XX secolo - Quodlibet Edizioni

mercoledì 28 novembre 2018

Speranza e disperazione...



Negli ultimi cinque secoli i flussi migratori hanno raggiunto livelli senza precedenti, in
termini sia di distanze coperte, sia di quantità di persone che si spostano. E' tempo di affrontare
una domanda fondamentale: perché la gente migra? Una volta tanto, la risposta è semplice: o
perché vuole o perché deve. Perché vuole: i cacciatori seguono la selvaggina, gli agricoltori cercano
nuova terra arabile; si sposta continuamente chi commercia, di necessità, ma anche gli
industriali, in cerca di migliori infrastrutture e regimi  fiscali; fin dal Medioevo gli studenti
vanno nei posti dove l'istruzione è migliore o costa meno, e i loro docenti verso paesi in cui la
ricerca è meno trascurata. Molti di questi spostamenti incidono sulla società e sull'uso delle
risorse naturali: vivere vicino all'acqua semplifica la vita e i traffici, ma così certe aree si
riempiono di gente mentre altre si spopolano. E poi ci sono i cambiamenti climatici, gli
eventi politici e le epidemie. Allora si migra perché si deve: perché non c'è acqua o non c'è
lavoro; perché c'è la guerra o perché  non c'è ma ci hanno circondato di filo spinato; perché
si è in troppi, o in troppo pochi, o perché il gruppo (etnico, religioso, politico) cui apparteniamo
è perseguitato. Nel corso della preistoria e della storia tutto è cambiato più e più volte,
ma non le due molle che hanno spinto la gente via da casa: speranza e disperazione.


Guido Barbujani - Andrea Brunelli 
Il giro del mondo in sei milioni di anni
Il Mulino edizioni - 2018     

giovedì 22 novembre 2018

Il robot scarafaggio... EXTRA MONDO

                                                        
                        
                                                                                        EXTRA MONDO


E' stato creato un robot che può appiattirsi dimezzando la sua altezza
e continuare ad avanzare in spazi ristretti senza perdere velocità.
I ricercatori si sono ispirati agli scarafaggi. La macchina è dotata di un
guscio rigido, articolato in più segmenti, con basso attrito. Secondo
Pnas, potrebbe essere usata nelle aree colpite da disastri, per esempio
per soccorrere le persone sotto le macerie. 

lunedì 19 novembre 2018

Maurizio Cucchi...




Cartongesso


Lo spazio si apre, il mondo
diventa minima terra e in breve
ovunque percorribile e così spesso
identico a se stesso. E allora
ecco la reazione astorica,
il paradosso, l'autodifesa ottusa,
la trappola, dove affondare in nome
di una diversità meschina, di una
irrilevante identità superflua,
creando barriere, separatezze,
autonomie e confini, cordoni
sanitari, muri di cartongesso
dove a sbattere il muso
sarà, più del diverso, il topo
che si è dentro rinchiuso. 


venerdì 16 novembre 2018

Velimir Chlèbnikov...


                   
                        


Dal sacco
si sparsero al suolo le cose.
Ed io penso
che il mondo
è soltanto un sogghigno,
che luccica fioco
sulle labbra di un impiccato.



- 1908 -



In fondo al sacco... 2013 / 2018

mercoledì 14 novembre 2018

A. Leogrande...



A SUD                        


Arrivando a Taranto in treno, lo sguardo è inevitabilmente portato a seguire il degradare del paesaggio verso il litorale. I campi coltivati a grano, a ulivo, a vite cedono lentamente il passo alla macchia mediterranea che accompagna le coste basse e sabbiose fino alla città; gli ultimi chilometri di ferrovia si dividono fra la monotonia irregolare degli arbusti bassi e verdi e la comparsa del mare, generalmente calmo. Poi, tutto a un tratto, ecco spuntare i primi segni della fabbrica: quell'impressionante ammasso di acciaio, cemento e fumo che devasta la terra su cui si erge. Ciminiera dopo ciminiera, cumulo di ghisa dopo cumulo di ghisa, deposito dopo deposito, la distesa sconfinata dell'Italsider occupa un territorio di quasi duemila ettari, una superficie, cioè, persino più estesa di quella occupata dall'intera città! La fabbrica è un mondo a sé, una città al di là della città: un universo chiuso che negli anni, nei decenni, non ha accettato altro rapporto con il territorio circostante che non fosse quello di puro dominio.


Alessandro Leogrande da  " Dalle macerie. Cronache sul fronte meridionale "

lunedì 12 novembre 2018

Marco Aime...



3 proverbi africani




La menzogna segue il sentiero,
la verità cercala tra l'erba

Il bambino che non è mai uscito di casa
crede che solo sua madre sappia fare bene il sugo

Se hai un solo dente in bocca,
                                                                  usalo per sorridere.


da "Il soffio degli antenati" di Marco Aime
Einaudi editore - 2017

venerdì 9 novembre 2018

Guido Barbujani...






... che dopo un po' di tempo dalla prima immigrazione africana, diciamo intorno a 29.000
anni fa, non c'erano più Neandertal, c'eravamo solo noi, e nel giro di pochissimo tempo
anche tutte le altre forme umane arcaiche, in Asia, sono scomparse  e siamo rimasti solo
noi: gli africani. Noi che abbiamo la fronte verticale, noi che abbiamo il mento, e la testa
schiacciata sul retro. Basta controllare: chi ha queste tre caratteristiche è africano.
Siccome ce le hanno tutti, siccome non si trova più in giro nessuno che non ce le abbia,
significa per forza che siamo tutti discendenti degli stessi antenati: gli africani che già intorno
a 150.000 anni fa avevano il mento, la fronte verticale e l'osso occipitale ridotto.
Siamo gli immigrati che hanno rapidamente costretto a uscire di scena i vecchi residenti,
i vecchi europei, i vecchi asiatici, e nel giro di poche migliaia di anni hanno preso possesso
dell'intero pianeta.


...noi siamo una mescolanza di contributi diversi, arrivati fino a noi da antenati che stavano
in varie parti del mondo: da questo punto di vista siamo come i tonni pinna gialla. Un po'
meno omogenei di loro, in realtà: le diverse popolazioni di tonni pinna gialla hanno in
comune il 99% del loro DNA variabile (noi l'88%) e le differenze sono solo l'1% (da noi
il 12%). C'entra probabilmente il fatto che l'essere  bipedi ci rende più mobili degli scimpanzé,
ma il potersi muovere attraverso mari in cui non ci sono barriere se non quelle climatiche
rende i tonni più mobili di noi che invece, girando a piedi, incontriamo anche deserti, bracci
di mare e catene montuose (e non era ancora stato concepito il muro del Brennero): tutte cose
che non incoraggiano a migrare.


Guido Barbujani - Gli africani siamo noi - Laterza editori - 2016   

martedì 6 novembre 2018

4 Novembre 1918...


L'ALTRO IERI                     


...perché quella guerra non fu per nulla "nazionale", in quanto voluta da ristrettissimi gruppi economici, e dai loro rappresentanti politici, e produsse un enorme arricchimento per i pochi, un immiserimento per i molti; e quella guerra fu combattuta proprio dai poveri, che quando non ci lasciarono la pelle, o un braccio o un occhio, tornarono a casa poveri come erano partiti, e molti furono colpiti dall'epidemia di spagnola che fece più morti della guerra. La "vittoria" del 4 novembre fu una vittoria per la Fiat, per l'Ansaldo, e per gli altri padroni del vapore, e per quegli intellettuali invasati che avevano invocato la guerra come "igiene".


Angelo D'Orsi  da "Il Manifesto" del 2 novembre 2018

domenica 4 novembre 2018

4 Novembre 1918...Oggi...Cento anni fa





4 novembre 1918
4 novembre 2018

Così, ci hanno fatto l’adunata, sempre senza rancio,  e hanno chiamato l’apello per vedire che era asente. Poi, ci hanno detto che chi ave li callette e li scatolette si li mancia, e quelle che non ci n’abiamo manciammo questa mincia, e ci dovemmo contantare che avemmo vinto la querra. E tutte ci abiammo quardate in faccia e tutte diciammo :” Ancora manciare per noi non ci n’è. Abiammo vinto la querra e abiammo perso il manciare!”


da “Terra matta” di Vincenzo Rabito

                                  

venerdì 2 novembre 2018

Hito Steyerl...




Ma ecco emergere la più radicale conseguenza del fatto che internet è passata offline: se le immagini si possono condividere e far circolare, perché non si può fare lo stesso con tutto il resto? Se i dati migrano di schermo in schermo, anche le loro incarnazioni materiali si possono muovere di vetrina in vetrina e attraverso altre recinzioni. Se si può eludere il copyright e criticarne la legittimità, perché non si può fare lo stesso con la proprietà privata? Se si può condividere un piatto in jpeg su Facebook, perché non il pasto vero? Perché non applicare i principi del fair use anche allo spazio, ai parchi e alle piscine? Perché rivendicare l'accesso libero solo alla libreria digitale jstor e non al Mit di Boston o a scuole, ospedali, università? Perché le nuvole di dati non dovrebbero scaricare una pioggia di prodotti del supermercato? Perché non mettere in comune l'acqua, l'energia e il Dom Perignon? Se il circolazionismo vuole avere un peso, deve passare nel mondo della distribuzione offline, della disseminazione in 3D delle risorse, della terra e dell'ispirazione. Perché non ritirarsi piano piano da un internet che sta tra i morti viventi per costruire altre reti?

martedì 30 ottobre 2018

Sembra ieri...


AUGURI ITALIA                                    



Il 10 giugno 1940 il regime aveva emanato il divieto di ballare (IMMORALE) in pubblico.
I locali notturni (IMMORALI) erano stati chiusi.
La musica americana (IMMORALE) categoricamente proibita.
Messi al bando gli autori ebrei (IMMORALI) .
Il jazz (IMMORALE) assolutamente interdetto.


Odio l'estate - Paola De Simone - Donzelli editore - 2010 

domenica 28 ottobre 2018

28 Ottobre 1918...Oggi...Cento anni fa







28 ottobre 1918
28 ottobre 2018

Perché noi, quelle che per fortuna ancora erimo vive, arrevammo nella sua posizione con la scuma nella bocca come cane arrabiate. E tutte quelle che trovammo l’abiammo scannate come li agnelle nella festa di Pascua e come li maiala. Perché in quel momento descraziato non erimo cristiane, ma erimo deventate tante macillaie, tante boia, e io stesso diceva: “Ma come maie Vincenzo Rabito può essere diventato così carnifece in quella matenata del 28 ottobre?” Che io, durante tutta la querra che aveva fatto, quanto vedeva a qualche poviro cechino ferito, se ci poteva dare aiuto, ci lo dava. Ma in questa matina del 28 ottobre era deventato un vero cane vasto, che non conosci il padrone, che fu propria in queste sanguinose ciorne che mi hanno proposto una midaglia a valore miletare.


da “Terra matta” di Vincenzo Rabito
                         

venerdì 26 ottobre 2018

P. Eluard...


AUGURI ITALIA                                                                   


La miseria si fa eterna
La crudeltà si sazia

Le guerre s'irrigidiscono
Sopra i ghiacciai opulenti

Fra gli sterpeti dell'armi
Carni e sangue si disseccano

Quanto basta a calmare le anime amorose
A deviare il corso dei fantasmi

E provocare la dimenticanza
Ma anche a mutare la legge

Legge ragione pratica

Capire è giudicare
L'errore con l'errore

Se vedere fosse fulmine
In terra di carogne

Sarebbe dio chi giudica
Ma non ci sono dei


Paul Eluard  1895 - 1952
da "Poesia ininterrotta"
traduzione di Franco Fortini

mercoledì 24 ottobre 2018

Tiziano Scarpa...


La Terra


1.

La foto della Terra da Plutone
fa il punto della nostra situazione.
Un puntolino blu.
E quello sei tu
che cerchi di aggiustare lo sciacquone.


2.

La geologia a congresso ha inaugurato
l'Antropocene. Il mondo è umanizzato.
La Terra siamo noi.
I nostri cacatoi
riempiono di noi tutto il creato.


3.

La crosta della Terra è solo un velo.
Sotto c'è il magma. Sopra, anossia e gelo.
Non si può andare giù
né evadere all'insù.
Non resta che accudire lo sfacelo.


Tiziano Scarpa da "Le nuvole e i soldi" - Einaudi editore - 2018

lunedì 22 ottobre 2018

Sembra ieri...


- LEGGE 13 maggio 1978 - n. 180 -                                    


- Da vicino nessuno è normale -
Caetano Veloso



A Cesano Boscone facevano diverse maschere e altre cose per bloccare i movimenti. So di uno
che è stato bendato tutto, poi cucito in un sacco e a letto per 20 giorni, nutrito a punture. I bambini
piccoli venivano fasciati con solo la bocca per respirare, perché non riuscivano a dormire.


Nel '63 siamo venuti a Milano dalla Sicilia in cerca di lavoro. Sono stata assunta nella cartiera di
Verona, insieme ai miei fratelli e siccome mi è successo un incidente sul lavoro, ho dovuto smettere,
ho fatto i 3 mesi del contratto e mi sono licenziata. Dalla preoccupazione di trovare un altro
lavoro mi sono ammalata di insonnia. I miei genitori hanno pensato di ricoverarmi, io ero d'accordo.
Ho fatto la cura del sonno al Paolo Pini e mi hanno dimessa dopo 2 mesi e mezzo. Per il Largatil
che è un forte tranquillante, mi è venuto il tremolio alle mani e la bava alla bocca. In casa dove-
vano imboccarmi perché stavo male, mia madre non poteva badare a me per via dal lavoro. Mi
hanno ricoverata ancora, sono stata 3 o 4 giorni di passaggio, poi mi hanno trasferito a Cernusco.
Dopo 2 anni e mezzo. Mi hanno dimessa, sono stata 7 mesi, ho chiesto la residenza a Milano, mi
hanno ricoverata ancora, andavo e venivo. Sono 8 anni che non esco.


Quando è morta mia mamma dopo un po' mi hanno messo subito qua dentro continuavo a piangere
perché dicevano che ero cattiva: sono 19 anni che sono qui.


Appena sono entrato ho avuto l'impressione di essere in un labirinto con qualche cosa di
arcano, di incomprensibile, persone che circolavano intorno a me, nella casa di Arianna.




Matti chi - numero zero - ottobre 1978 - Cernusco S/N

10 giorni da "negri"... 10 di 10


   Appena 50 anni                                       
Edizioni anastatica                                    
Kara kiri ottobre 1968                               







venerdì 19 ottobre 2018

mercoledì 17 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 9 di 10



Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               
                        


lunedì 15 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 8 di 10




Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
 Kara kiri ottobre 1968                               



                               

venerdì 12 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 7 di 10


Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               
                            


                 

mercoledì 10 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 6 di 10



Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
  Kara kiri ottobre 1968                              



lunedì 8 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 5 di 10


Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               



sabato 6 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 4 di 10


Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               



giovedì 4 ottobre 2018

10 giorni da "negri"... 3 di 10


Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               
                           



lunedì 1 ottobre 2018

Haiku d'autunno...


.......... Haiku d'autunno ..........



Yosa Buson  1715 - 1783

si oscura la montagna,
e ruba il rosso
alle foglie dell'autunno


Kaneko Tota  1919- 2018

  Città della bomba atomica.
        Si raccolgono mele
con l'energia elettrica tagliata.


Matsuo Basho  1644 - 1694

sono arrivato fino a qui
senza morire -
e finisce l'autunno


.......... Haiku d'autunno ..........

sabato 29 settembre 2018

10 giorni da "negri"... 2 di 10


Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               



giovedì 27 settembre 2018

10 giorni da "negri"... 1 di 10



 Appena 50 anni                                     
Edizioni anastatica                                  
Kara kiri ottobre 1968                               










                   

lunedì 24 settembre 2018

RAJ PATEL e JASON W. MOORE............IL LATO OSCURO DEL TUO PC


IL LATO OSCURO DEL TUO PC                  


Ogni fabbrica globale necessita di una fattoria globale: le imprese dei settori industriali, dei servizi e tecnologiche si basano per prosperare sull'estrazione di lavoro e natura a basso costo, a malapena contabilizzate. Le app del vostro iPhone, progettate a Cupertino, in California, sono codificate da programmatori indipendenti autonomi, dipendono da microprocessori assemblati nei draconiani stabilimenti cinesi,e utilizzano minerali estratti nel bel mezzo di una guerra sanguinosa nella Repubblica democratica del Congo. La manifattura moderna si fonda su regimi stratificati, simultanei e differenti di lavoro nella natura. E a ogni resistenza il capitalismo ha spostato ancora una volta le frontiere del lavoro.


da " Una storia del mondo a buon mercato " di Raj Patel e Jason W. Moore

venerdì 21 settembre 2018

IPPOLITA............IL LATO OSCURO DEL TUO PC


IL LATO OSCURO DEL TUO PC              


L'innovazione diventa elemento costitutivo del nostro ambiente di vita e viene quindi percepita come naturale e necessaria. Come potevamo vivere senza Gmail? Come riuscivamo a giungere a destinazione senza l'aiuto di Googlemaps? Come ascoltavamo la musica senza YouTube? Di fatto Google è una macchina straordinaria che si costruisce grazie all'utilizzo dei suoi servizi da parte degli utenti! In questo senso, il Totalitarismo Informazionale può essere considerato un vero e proprio conglomerato "autopoietico" composto da macchine che accumulano tutte le informazioni elementari introdotte ogni giorno sul Web da miliardi di utenti. E Google non è certamente il solo attore ad avvalersi di questa logica ricorsiva, di ripetizione del medesimo schema: Facebook, Amazon, Apple, Microsoft e gli altri padroni digitali fanno esattamente lo stesso. Letteralmente, le macchine autopoietiche risucchiano la biodiversità umana, la trasformano in materia machine-readable, leggibile dalla macchine. Gli umani sono la materia prima per l'esecuzione di procedure pensate da organizzazioni con fini di lucro e di dominio.


Ippolita  da "Il lato oscuro di Google" Milieu ed. 2018

sabato 15 settembre 2018

Margaret Atwood...


AUGURI ITALIA                                     
             

Ignorare non è come non sapere,
ti ci devi mettere di buona volontà.


Il racconto dell'ancella - Ponte alle grazie editore - 1986 -

giovedì 13 settembre 2018

Margaret Atwood...


Canzone di sirena                                                    Una settimana in Italia - Venerdì


Questa è la canzone che tutti
vorrebbero imparare: la canzone
irresistibile

la canzone che costringe gli uomini
a saltare in mare a manipoli
pur vedendo la riva bianca di teschi

la canzone che nessuno conosce
perché chi l'ha udita
muore, e gli altri non ricordano.

Ti dirò il segreto
e se lo faccio, mi tirerai
fuori da questo costume d'uccello?

Non mi piace starmene quì
accucciata in questa isola
così pittoresca e mitica d'aspetto

con questi due pennuti maniaci,
non mi fa piacere cantare
in questo trio, fatale e prezioso.

Dirò il segreto a te,
a te, soltanto a te.
Avvicinati. questa canzone

è un grido d'aiuto: Aiutami!
Tu solo puoi, tu solo,
tu sei l'unico

infine. Ahimé
la canzone è noiosa
ma funziona ogni volta.

Poesie - Bulzoni Editore - 1974 -

lunedì 3 settembre 2018

Margaret Atwood...


Il serpente bianco                                                    Una settimana in Italia - Giovedì


Il serpente bianco, dice la leggenda, si trova
quando la luna è coperta,
vicino ai crocevia, sotto alberi di ter foglie,
sul fondali di laghi insondati.

Pare simile all'acqua
che gela. Non ha occhi.
Depone uova di quarzo e preannuncia il futuro

Se lo trovi e ne mangi
puoi comprendere
la lingua degli animali.

Un uomo lo provò.
Cacciò, prese, trasformo
il corpo sacro della neve viva
in carne cruda, ne tagliò, inghiottì.

Allora il suono  si riversò su lui,
muraglia che crolla, un disastro:

Divenne cieco di colpo.
La luce in lui sorse
empiendogli la bocca come sangue,
come terra in bocca a chi è sepolto.

La parola umana l'abbandonò.
Per il resto della sua vita, vuoto e muto,
non poté fare null'altro che ascoltare
le parole, le parole intorno fitte come pioggia.

Sta' attento al serpente bianco, dice la storia.
Preferisci l'ignoranza.

(Non ci sono serpenti bianchi in natura).



Poesie - Bulzoni Editore - 1984 -

giovedì 30 agosto 2018

Geometria + geografia.........Ultima lezione...





Muro Israele/Cisgiordania
Questo muro è lungo Km. 700
Come da Roma (Italia) a Sondrio (Italia). 





Muro Ungheria / Serbia
Questo muro è lungo km. 175
Come da Bologna (Italia) a Siena (Italia).  



Altre lezioni il 13 e il 16/06 e il 02/07/2018  

lunedì 27 agosto 2018

Margaret Atwood...


Questa foto sono io                                                        Una settimana in Italia - Mercoledì


Fu scattata tempo fa.
Da principio sembra
una stampa
imbrattata: linee sbavate e macchie grigie
confuse con la carta;

poi, scrutandola,
scopri nell'angolo a sinistra
un oggetto simile a un ramo:  parte di un albero
(abete o balsamina) che spunta
e, a destra, a metà
di quello che è forse un lieve
pendio, una casetta di legno.

Sullo sfondo c'è un lago,
e oltre, basse colline.

(La foto fu scattata
il giorno dopo che annegai.

Io sono nel lago, al centro
della scena, proprio sotto la superficie.

E' difficile dire dove
di preciso, o dire
se sono grande o piccola
l'acqua sulla luce
distorce l'immagine.
ma se non ti stanchi di guardare
alla fine
sarai in grado di vedermi).


Poesie - Bulzoni Editore - 1966 -

giovedì 23 agosto 2018

Margaret Atwood...


Questa storia...                                                                 Una settimana in Italia - Martedì


Questa storia mi fu raccontata da un altro viaggiatore
che era di passaggio. in un paese straniero, come tutto del resto.

Quando era giovane insieme a un altro ragazzo modellò una donna col fango.
Iniziava dal collo e finiva alle ginocchia a ai gomiti: si erano limitati alle cose
essenziali. Ogni giorno di sole remavano fino all'isola dove lei abitava,
di pomeriggio quando il sole l'aveva riscaldata, e facevano l'amore con lei,
affondavano estatici nel suo morbido ventre umido, nella sua bruna carne
verminosa su cui spuntavano già le erbacce. Si davano il cambio, non erano
gelosi, lei li prediligeva entrambi. Dopo la riaggiustavano, facevano più
spaziose le anche, più grossi i seni con i lucenti capezzoli di pietra.

Il suo amore per lei era perfetto, poteva dirle qualsiasi cosa, in lei riversava
tutta la sua vita. Un'improvvisa inondazione la spazzò via. Da allora, lui disse,
nessuna donna era stata pari a lei.

Questo. dunque, è ciò che vorresti ch'io fossi, questa donna di fango?
Questo è ciò che vorrei essere io? Troppo semplice.


Poesie - Bulzoni Editore - 1974 -

lunedì 20 agosto 2018

Margaret Atwood...


Nota al rapporto di Amnesty sulla tortura                                 Una settimana in Italia - Lunedì
     

La camera di tortura non assomiglia a nulla
che ci si possa aspettare.
Niente scena d'opera o catene sexy e
roba di pelle come nelle riviste porno
in carta patinata, niente segrete orrende
anni trenta veli di ragnatele; né
nudi spazi cromati
in una fredda luce del futuro
che crediamo di temere.
Assomiglia più a una delle più fruste
stazioni delle Ferrovia Britanniche, con pareti
verdi scrostate e tè versato,
giornali accartocciati, e un uomo chino
che pulisce sempre il piancito.

Ma puzza; come un ospedale,
di antisettici e di malattia
e certi giorni, di sangue
che ha dovunque lo stesso odore,
qui o dal macellaio.

L'uomo che lavora qui
sta perdendo l'odorato.
E' contento del posto che ha, perché
ce n'è pochi.

Non è uno dei torturatori, è solo
l'uomo che pulisce il piancito:
ogni mattina lo stesso vomito,
gli stessi denti sparsi, la stessa
piscia e merda liquida, lo stesso panico.

Alcuni hanno coraggio, altri
no; coloro che fanno quello che crede
il lavoro vero, e che sono
annoiati, perché i funzionari
inferiori sono sempre annoiati, dicono loro
che non vale la pena, chi verrà mai
a sapere che sono coraggiosi, meglio
parlare subito
e farla finita.

Alcuni non hanno niente da dire, e anche questo
non importa. I loro corpi
contorti, con le dita
dilaniate e la lingua tormentata, sono gettati
al di là delle lance della cancellata
sul prato del Console, insieme
ai corpi dei bambini
bruciati per far parlare le madri.

L'uomo che pulisce il piancito
è contento di non essere lui.
Lo sarà se mai dirà
quello che ha visto. Lavora molte ore,
si sottopone alle perquisizioni, mangia
la colazione che si porta da casa, che sa
di sangue vecchio e segatura
con cui pulisce il piancito. La moglie
è contente che le porti i soldi
per mangiare, le disse
di non fare domande.

Mentre spazza, cerca di
non sentire; cerca
di trasformarsi in un muro,
un muro spesso, in muro
morbido e senza eco. Non pensa
ad altro che alla via del ritorno
alla torrida baracca che ha per casa,
alla porta
che si apre e ai figlioli
con la pelle intatta e gli occhi limpidi
che gli corrono incontro.

Ha paura di
ciò che potrebbe fare
se glielo dicessero,
ha paura della porta,

ha paura, non della
porta, ma della porta che
si apre; qualche volta, non importa
quanto si sforzi,
i suoi figlioli non ci sono.


Poesie - Bulzoni Editore - 1978 - 





giovedì 16 agosto 2018

Umberto Eco...


AUGURI ITALIA                


L'Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l'appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. Nel nostro tempo, in cui i vecchi "proletari" stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio.


da Umberto Eco  "Il fascismo eterno" conferenza del 25 aprile 1995

lunedì 13 agosto 2018

E. Balibar...



Gli erranti non sono una classe. Non sono una razza. Non sono "la moltitudine". Direi che sono una parte mobile dell'umanità, sospesa tra la violenza dello sradicamento e quella della repressione. E' solo una parte della popolazione mondiale (una piccola parte del resto), ma altamente rappresentativa, perché la sua condizione concentra gli effetti di tutte le ineguaglianze del mondo attuale e perché è portatrice di quello che Jacques Rancière ha chiamato la "parte dei senza parte", cioè la mancanza di diritti che bisogna colmare perché ci sia finalmente eguaglianza nell'umanità. Si tratta di sapere se l'umanità espelle da sé questa parte di se stessa o se ne integra le esigenze nell'ordine politico, nel suo sistema di valori. E' una scelta di civiltà. E' la nostra scelta.


Etienne Balibar  dal quotidiano "Il Manifesto" del 12.08.2018

lunedì 6 agosto 2018

giovedì 2 agosto 2018

2 Agosto 1980...BOLOGNA...OGGI



   Il nome di Maria Fresu   

E il nome di Maria Fresu
continua a scoppiare
all'ora dei pranzi
in ogni casseruola
in ogni pentola
in ogni boccone
in ogni
rutto - scoppiato e
disseminato -
in milioni di
dimenticanze, di comi, bburp.


Andrea Zanzotto

venerdì 27 luglio 2018

Numeri...


- Made in Italy -                                         


2334 imprese

107 produttori di armi
124 di munizioni
156 di componenti
431 fornitori
1516 dei settori ausiliari


365.872 armi lunghe
240.062 corte
 53.044  repliche

martedì 24 luglio 2018

José Moreno Villa...



I cavalli non sono fatti per te


Né le briglie né le staffe.
Non sai né saprai montare mai con quell'energia.
Rido come se tu volessi galoppare sulle nuvole
o guidare le onde del mare.
Giacinta, mostrami pure la vanità dei miei sforzi.
Ridi dell'impossibile maniera di montare,
ridi della mia scarsa destrezza
in rapporto al traguardo e al mezzo.
E poi, Giacinta, poi,
come veri sportivi,
ridiamo della scoperta.
Saremo più forti
dopo aver misurato la nostra debolezza.


José Moreno Villa   1887 - 1955
da " Giacinta la rossa " 1929

sabato 21 luglio 2018

Olivier Guez...



Ogni due o tre generazioni, quando la memoria si affievolisce
 e gli ultimi testimoni dei massacri precedenti scompaiono,
 la ragione si eclissa e alcuni uomini tornano a propagare il male.
Possano restare lontano da noi i sogni e le chimere della notte.
Diffidenza, l'uomo è una creatura malleabile, bisogna diffidare degli uomini.




Olivier Guez  da " La scomparsa di Josef Mengele "

giovedì 19 luglio 2018

José Moreno Villa...



     AUGURI ITALIA                                                 




XIII

Ascolta: son gli intestini.
La nazione soffre di aerofagia.
Al di sopra dei colli volano baffi e corone,
croci, pile di battesimo e mitre d'asfalto.

Un lupo si dà convegno con la cornacchia
e dagli stagni esce benzina.

Quando apriranno il cabaret della Corte
vedrai che nuovo colore vi sarà nei bicchierini
e come dovremo imparare una danza integrale.

X

Perbacco, capperi e caspita...
tutti e tre in un auto sgangherata,
verso il paese che tutto ha in spregio
e non sa
e non vuole,
e si siede all'ombra delle case di malaffare,
delle portinerie
e delle nocciole vuote.



José Moreno Villa  1887 - 1955
da " Carambas " 1931



martedì 17 luglio 2018

Il manifesto della razza...9 e 10


80 anni fa            



9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.



...dormivano tranquilli nei loro letti Lino Businco, Lidio Cipriani, Arturo Donaggio, 
Leone Franzi, Guido Landra, Nicola Pende, Marcello Ricci, Franco Savorgnan,
Sabato Visco, ed Edoardo Zavattari, quando il primo treno per Auschwitz partiva
dalla stazione Tiburtina con il suo carico di uomini, donne, bambini da loro indicati
come impuri di sangue e di pensiero, perciò da eliminare. Volevano dimostrare che
esistono esseri inferiori. E ci riuscirono, in prima persona, Perché lo furono.



10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.


I firmatari:
Lino Businco, docente di patologia generale, 'Università di Roma
Lidio Cipriani, docente di antropologia, Università di Firenze
Arturo Donaggio, docente di neuropsichiatria, Università di Bologna, nonché presidente della Società Italiana di Psichiatria
Leone Franzi, docente di pediatria, Università di Milano
Guido Landra, docente di antropologia, Università di Roma
Nicola Pende, docente di endocrinologia, Università di Roma, nonchè direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Medica
Marcello Ricci, docente di zoologia, Università di Roma
Franco Savorgnan, docente di demografia, Università di Roma, nonché presidente dell'Istituto Centrale di Statistica
Sabato Visco, docente di fisiologia, Università di Roma, nonché direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche

Edoardo Zavattari, direttore dell'Istituto di Zoologia dell'Università di Roma.


BIBLIOGRAFIA

La difesa della razza - Francesco Cassata - Einaudi - 2008
I dieci - Franco Cuomo - Baldini e Castoldi - 2005
La macchia della razza - Marco Aime - Eleuthera - 2013
Gli africani siamo noi - Guido Barbujani - Laterza - 2017

lunedì 16 luglio 2018

Il manifesto della razza...7 e 8


80 anni fa                 


7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l'Italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.



"Con la creazione dell'Impero la razza italiana è venuta in contatto con altre razze:
deve quindi guardarsi da ogni ibridismo e contaminazione. Leggi razziste in tal senso
sono state elaborate e applicate con fascistica energia nei territori dell'Impero."



8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.



continua...

sabato 14 luglio 2018

Il manifesto della razza...5 e 6


80 anni fa                  



5. È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.



... il primo grande treno della morte partì dalla stazione Tiburtina di Roma il 18 ottobre
1943, due giorni dopo la retata nel ghetto, quando le SS arrestarono più di mille 
persone, in prevalenza donne e bambini, da deportare in Germania. Partirono su
carri bestiame per Auschwitz-Birkenau due giorni dopo. Ne tornarono, su più di
mille, diciassette... 


6. Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.



continua...