giovedì 24 marzo 2022

PIER PAOLO PASOLINI...

 
Pier Paolo Pasolini


Per esempio: l'emigrazione. Le sembra forse giusto dover essere emigrata dal suo bel paese friulano in una terra dove la sua vita è oggi quella che lei così disperatamente mi descrive? No, ciò non può sembrarle giusto. Dalla fine dell'Ottocento a oggi, centinaia di migliaia, milioni di italiani poveri, sono stati costretti a percorrere la via crucis di una emigrazione sottoproletaria (in tutto simile a quella poco precedente degli schiavi): lei si è trovata coinvolta in quest'avventura che le intristisce la vita. Come mai non comprende, allora, che le lotte operaie in Italia, trasformando la vita politica ed economica, contribuiscono a far cessare questo stato di cose che hanno portato lei a soffrire in un Paese lontano, per il puro e semplice scopo di guadagnarsi da vivere?


Pier Paolo Pasolini tenne una rubrica sul settimanale Tempo dal 1968 al 1970. Qui, nel gennaio del 1970 risponde alla lettera di un emigrata che dichiara la sua incomprensione per "gli scioperi e i disordini" in Italia.


PIER PAOLO
come un gattaccio in cerca d'amore
PASOLINI
1922 - 2022

continua...

lunedì 21 marzo 2022

Haiku di primavera...


 Haiku di primavera


Kobayashi Issa  1763 - 1828

vapori:
nella luce della luna
un inizio di primavera


Takahama Kyoshi  1874 - 1959

      Arrivano le prime farfalle.
     "Di che colore sono?" chiedi.
           "Gialle" rispondo.       

Sugita Hisajo  1890 - 1946

      Mi sento sola
     nella confusione
     della notte primaverile.


Haiku di primavera

giovedì 17 marzo 2022

PIER PAOLO PASOLINI...

 

Pier Paolo Pasolini


Appello di Pier Paolo Pasolini all'Unesco

Ci rivolgiamo all'Unesco perché aiuti lo Yemen a salvarsi dalla sua distruzione, cominciata con la distruzione delle mura di Sana'a.
Ci rivolgiamo all'Unesco perché aiuti lo Yemen ad avere coscienza della sua identità e del paese prezioso che esso è.
Ci rivolgiamo all'Unesco perché contribuisca a fermare una miseranda speculazione in un paese dove nessuno lo denuncia.
Ci rivolgiamo all'Unesco perché trovi la possibilità di dare a questa nuova nazione la coscienza di essere un bene comune dell'umanità, e di dover proteggersi per restarlo.
Ci rivolgiamo all'Unesco perché intervenga finché è in tempo a convincere una ancora ingenua classe dirigente che la sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza; che conservare tale bellezza significa oltretutto possedere una risorsa economica che non costa nulla, e che lo Yemen è in tempo a non commettere gli errori commessi dagli altri paesi.
Ci rivolgiamo all'Unesco in nome della vera se pur ancora inespressa volontà del popolo yemenita, in nome degli uomini semplici che la povertà ha mantenuto puri, in nome della grazia dei secoli oscuri, in nome della scandalosa forza rivoluzionaria del passato.


PIER PAOLO
come un gattaccio in cerca d'amore
PASOLINI
1922 - 2022

continua...

venerdì 11 marzo 2022

ROBERTO ROVERSI...


 TRENTESIMA DESCRIZIONE IN ATTO

 

I.

Vista col cannocchiale la battaglia appariva

lenta e pigri i combattenti che vi partecipavano.

L’azione continuerà – dice il generale – andiamo a

colazione.

I politici non hanno interesse a cambiare il mondo

e le nuove spinte si propagano soltanto in apparenza mentre

risucchiano adagio sopra una

riva sfasciandosi.

Gli artisti, come i politici, non hanno alcun interesse di

cambiare il mondo

il mondo essendo così pertinente alle loro spalle. I miseri,

genericamente

i poveri, gli oppressi

questi hanno interesse di cambiare il mondo

non hanno nulla da rimettere se non la povertà vecchia

quando il mondo con do-

lore si cambia. Eppure una è la verità in questi anni

sessanta, ogni qualvolta

i poveri furono chiamati a scannarsi

per la guerra di lorsignori

puntuali si presentarono giovani con la rosa infilzata sul

fucile

canzoni sulla bocca e

massacrarono

da una parte all’altra

fino

alla

conclusione.

Perché non considerarlo avanti di cavare squallide illazioni?

Dieci disertarono con onore al tempo della grande mattanza,

prima della fucilazione

un soldato pisciò contro il muro per un intero mattino

morì sorridendo maledicendo questa povera Italia.

Chi dice la verità sarà impiccato

.

da  "Le descrizioni in atto" - 1965-70

Roberto Roversi 1923 - 2012

 

martedì 8 marzo 2022

PRIMO LEVI...


SEMBRA IERI                             



Mi spiegò che essere senza scarpe è una colpa molto grave. Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso. - Ma la guerra è finita, - obiettai: e la pensavo finita, come molti in quei mesi di tregua, in un senso molto più universale di quanto si osi pensare oggi. - Guerra è sempre, - rispose memorabilmente Mordo Nahum.

 Primo Levi da "La tregua"


domenica 6 marzo 2022

PIER PAOLO PASOLINI...


Pier Paolo Pasolini                                                                  
                                                                                                           
                                                                                                 
                                                                                                                                          
Ma c'è nell'esistenza
qualcos'altro che amore
per il proprio destino.                                                                 

E' un calcolo senza
miracolo che accora
o sospetto che incrina.

La nostra storia! morsa
di puro amore, forza
razionale e divina.


da "La scoperta di Marx" -  1949


 PIER PAOLO 
come un gattaccio in cerca d'amore
PASOLINI
1922 - 2022

uno - continua...

venerdì 4 marzo 2022

martedì 1 marzo 2022

Miklòs Radnòti...

 

Cartoline Postali



Rotola il tuono di grossi cannoni feroci in Bulgaria,
tonfano sulla cresta delle montagne, esitano, precipitano;
uomini e bestie, carri e pensieri si ammassano,
e la strada si impenna annitrendo e fuggono le criniere dei cieli.
E tu sei salda in me, in questa mobile confusione,
nel fondo della mia coscienza, perennemente immota
e silenziosa fai luce come un angelo che si meraviglia dei massacri
o l’insetto che si seppellisce nell’incavo di un albero tarlato.


Miklòs Radnòti 1909 – 1944
deportato per motivi politici e razziali
questa poesia ed altre furono ritrovate nel 1946