venerdì 26 febbraio 2021

ALDOUS HUXLEY...



Il propagandista è un uomo che incanala un ruscello già esistente. 
In una terra senza acqua, egli scaverebbe invano.


Aldous Huxley - dicembre 1936




mercoledì 24 febbraio 2021

LAWRENCE FERLINGHETTI...


"OCCHI, SOGNI, LABBRA, E LA NOTTE TRASCORRE..."


Occhi, sogni, labbra -

  e le parole li intrappolano

    se li lasciamo esposti

         alla lingua impietosa della mente

Che altro dire

                      fare

                            se non cantare

                                                Sì! Sì! 

E lasciare che la pura estasi sia sovrana


Lawrence Ferlinghetti  1919-2021


lunedì 22 febbraio 2021

GIORNATA della MEMORIA 2019...



GIORNATA della MEMORIA 2019               




 La memoria di un "no", solo

Amburgo, 1936: varo di una nave alla presenza di Hitler. Tutto rendono omaggio al
Fuhrer con il saluto nazista. Tutti, meno uno. Si chiama August Landmesser,
operaio: l'anno prima aveva sposato Irma Eckler, ebrea di 22 anni, ma per i nazisti quel
matrimonio aveva "disonorato la razza". I due furono arrestati nel 1938 e condannati ai
lavori forzati. Lui fu poi inviato al fronte in un reparto punitivo, dove morì. Lei fu
trucidata in un Lager nel 1942. Franco Origoni (Milano , 1945) e Anna Steiner (Città
del Messico, 1947, figlia di Albe e Lica Steiner) architetti e protagonisti del graphic
design italiano italiano, hanno rielaborato quest'immagine per celebrare  con "La Lettura" la Giornata della Memoria. Hanno unito l'attività accademica alla pubblicazione di saggi   
e alla curatela di mostre. Il loro lavoro (oggi in collaborazione con i figli) è da sempre
caratterizzato dallo stile rigoroso, alimentato dall'impegno civile: la grafica, per dirla 
come John Berger, come "sacca di resistenza". Per questo, anche l'opera-manifesto della
nostra copertina è soprattutto un monito: ci ricorda che di fronte all'ingiustizia anche un
solo uomo può dire con coraggio "no". (gianluigi colin)

 

sabato 20 febbraio 2021

ITALIANI BRAVA GENTE... 3 di 3


 " ITALIANI BRAVA GENTE"                                       


Alla fine del conflitto nessun italiano iscritto nella lista dei criminali di guerra stilata  dalle
Nazioni Unite (750 per la Jugoslavia) fu mai processato. La Guerra Fredda e le necessità
anglo-americane di riorganizzare l'esercito italiano e inserirlo nell'Alleanza atlantica permisero
impunità e continuità dello Stato, determinando quella "mancata Norimberga" che segnerà
la più vistosa delle aporie della nostra storia. Molti criminali di guerra assumeranno ruoli
apicali negli apparati della Repubblica. Diverranno questori, prefetti e uomini dei servizi 
segreti e saranno implicati in vicende tragiche e decisive della storia nazionale dalla strage
di Portella delle Ginestre a quella di Piazza Fontana fino al golpe Borghese.



Davide Conti  storico, da "Il manifesto" - 10 febbraio 2021 


giovedì 18 febbraio 2021

ITALIANI BRAVA GENTE... 2 di 3



" ITALIANI BRAVA GENTE "                          


L'occupazione nazifascista dell' Jugoslavia costò la vita a circa 1 milione e mezzo di persone
travolte dalle misure draconiane della "Circolare 3C" (che istruiva i soldati italiani alle rep-
pressione di civili e partigiani) firmata dal generale Mario Roatta; dalla "Cintura di Lubiana"
(un perimetro di filo spinato e posti di blocco attorno alla città poi sottoposta a razzie e deporta-
zioni)); dalle direttive di Mussolini ai suoi generali "al terrore dei partigiani - disse a Gorizia nel
1942 - si deve rispondere col ferro e col fuoco. Deve cessare il luogo comune che dipinge gli 
italiani come sentimentali incapaci di essere duri è cominciato un nuovo ciclo che fa vedere
gli italiani come gente gli disposta a tutto".



Davide Conti  storico, da "Il manifesto" - 10 febbraio 2021




martedì 16 febbraio 2021

ITALIANI BRAVA GENTE... 1 di 3


" ITALIANI BRAVA GENTE "                  


 Italijanski palikuci (italiani brucia case) gridavano i civili quando nel 1941 le truppe del regio esercito e i "battaglioni M" invasero la Jugoslavia per concludere l'occupazione dei Balcani avviata con le aggressioni di Albania e Grecia nel 1939-40. Lungi dall'essere "italiani brava gente", come la narrazione autoassolutoria del dopoguerra avrebbe affermato come dogma intangibile dell'elusione della "colpa", i militari del re e di Mussolini venivano così apostrofati per l'uso sistematico dei lanciafiamme contro le case dei civili sfollati, fucilati o deportati nei campi di internamento in applicazione delle misure di controguerriglia antipartigiana che l'Italia avrebbe conosciuto con l'occupazione nazista.


Davide Conti  storico, da "Il manifesto" - 10 febbraio 2021



martedì 9 febbraio 2021

GIANFRANCO MANFREDI........... 1978

 

Pagana


Se vi volete normalizzare normalizzatevi per i cazzi vostri

e lasciateci convivere con i cosiddetti mostri

Non potrai mai distruggere quest'italia pagana

di rifiuti della storia e di figli di puttana

Non potrai mai ammazzare questa italia regressiva

di adulti bambini e di infanzia cattiva

questa italia rimossa che portiamo di dentro

come un vecchio vulcano che non si è ancora spento

Non potrai mai afferrare nella tua bella rete

questa italia brigante che non si è fatta prete

che non ha rinunciato ai confini del sogno

dove il vecchio peccato ridiventa bisogno


Gianfranco Manfredi - Biberon - 1978

sabato 6 febbraio 2021

CCCP......... 1990


Tedio domenicale


tedio domenicale quanta droga consumare
tedio domenicale quanti amori frantumar
tedio domenicale guarda Sofia
guarda la vita che vola via, guardala!
facevi à pizza a Pozzuoli è à burina a Roma
e mò tu fai la svizzera abiti a Nuova York
Sofia bella Sofia
Sofia delle altrui brame quant'è bello
e in progress stò cazzo di reame


CCCP - EPICA ETICA ETNICA PATHOS - 1990  



martedì 2 febbraio 2021

NICOLAS GUILHOT...

 


...non si tratta di sottovalutare il pericolo che rappresentano le teorie del complotto. Si tratta invece di ritrovare un quadro politico entro il quale questi fenomeni si collocano. Non è solo nell'impoverimento culturale o nelle bolle informazionali dei social che ne vanno cercate le cause, bensì nell'incapacità di dare una risposta politica alla crisi che sta attraversando il neoliberalismo. Le sue politiche economiche e sociali creano delle diseguaglianze senza precedenti e rappresentano gli interessi di una parte sempre minore della popolazione. Ciò vuol dire che le forze politiche che rappresentano questi interessi possono sempre più difficilmente vincere elezioni senza assicurarsi il sostegno di chi subisce queste politiche. E' in questo contesto che le teorie del complotto diventano sempre più centrali, offrendo una razionalizzazione del disagio sociale e trasformandolo in energia politica.... Il sentirsi in balia di potenze invisibili e oggetto di manipolazioni, la perdita del senso dell'agire e il vanificarsi del mondo come realtà agibile e ospitale, riflette un ansia esistenziale - ciò che Ernesto De Martino definì "la paura di non esserci più". Come aveva intuito, le teorie del complotto danno una forma a questi sentimenti. In una situazione di precarietà economica sempre più diffusa, di rischio ambientale generalizzato e di pandemia globale, questa paura di non esserci sta diventando la condizione antropologica del nostro tempo. In questo contesto, la lotta contro il complottismo e contro i suoi risvolti politici non può limitarsi a una lotta culturale sulla scienza e sulla verità, ma per diventare una vera lotta contro il fascismo deve essere anche una lotta politica sulle garanzie della vita.


Nicolas Guilhot