Una volta una signora mi ha detto: "Ma questo Dadaismo, questo Surrealismo non avrà un cattivo effetto sui giovani?" Le ho risposto: "Signora, ho fatto molti quadri in vita mia e sto ancora cercando di fare un quadro alla cui vista certe persone cadono morte, ma non ci sono ancora riuscito." - Man Ray -
mercoledì 22 luglio 2015
mercoledì 15 luglio 2015
Vittorio Sereni.......[ 17 poesie sulla guerra ]
Quei bambini che
giocano
un giorno
perdoneranno
se presto ci
togliamo di mezzo.
Perdoneranno. Un
giorno.
Ma la distorsione
del tempo
il corso della
vita deviato su false piste
l’emoraggia dei
giorni
dal varco del
corrotto intendimento:
questo no, non lo
perdoneranno.
Non si perdona a
una donna un amore bugiardo,
l’ameno
paesaggio d’acque e foglie
che si squarcia
svelando
radici putrefatte,
melma nera.
“D’amore non
esistono peccati,
s’infuriava un
poeta ai tardi anni,
esistono soltanto
peccati contro l’amore”.
E questi no, non
li perdoneranno.
Vittorio Sereni
1913 – 1983
scritta negli anni
’50, durante la guerra Sereni aveva
domenica 12 luglio 2015
Ghiannis Ritsos.....[ 17 poesie sulla guerra ]
Lettera a
Joliot-Curie
Joliot,
era amaro il pane
che assaggiammo
era amaro far
giorno senza che t’importasse lavarti
e guardare il sole
era amaro far sera
e non conoscerti una stella,
era amaro far
notte senza un verso per far la croce
sul tuo guanciale
era amaro volerti
uccidere prima di finire la tua canzone
era amaro che
fosse così bella la vita e tu dover morire
perché ami la
libertà e la pace.
* * *
Abbiamo
disimparato molte cose, Joliot,
disimparato come
guizza il pesce della serenità
nei bassi fondali
del silenzio
come s’intrecciano
azzurre le vene
nelle braccia
della primavera – dimenticato,
imparando certe
cose semplici
molto semplici
molto sicure
che l’universo
incomincia dal pane
che non è giusto
che altri guadagnino il pane
e altri lo mangino
come non è giusto
fabbricare cannoni
mentre mancano
aratri – semplici cose,
può dirle anche
un ragazzo in un armonia a bocca
e un buon soldato
che ha sognato sua madre
può scuotersi dal
sonno e dirle in una tomba
e meglio ancora lo
sanno i nostri morti –
il loro silenzio
le grida ogni notte – semplici cose
- non siamo saggi,
Joliot
diciamo cose
semplici
molto semplici
che vale vivere e
morire
per la libertà e
la pace.
* * *
Joliot,
vorrei ancora
confessarti
che le sere quando
comincia il cielo a ravvisarci
e l’Orsa
Maggiore sta fuori nel cortile del silenzio
rimaniamo per ore
col dito dimenticato nell’isola del dolore
a ragionare del
mondo e dei suoi tormenti
di un libro smesso
di leggere a metà
di una canzone
interrotta a mezzo
di una canzone mai
scritta
di un pettine
rimesto solo nella casa vuota
di una macchinetta
da barba e del sapone sul lavandino
e di colui che non
ha più bisogno di radersi –
Ah, così
teneramente a ragionare del mondo
e ad adirarci
tante e poi tante volte, Joliot,
che non possiamo
più essere adirati
che non possiamo
più odiare chi ci ha fatto del male
- vedi, Joliot,
l’amore vale sempre più dell’odio –
e come ha fame la
nostra mano di stringere una mano –
di stringere anche
la mano del nemico
non perché siamo
stanchi, Joliot,
non perché han
perso i calli le nostre mani
ma perché amiamo,
come te,
la libertà e la
pace.
Ghiannis Ritsos
1909 - 1990
stralci di una più
vasta opera scritta nel 1950
giovedì 9 luglio 2015
Velemir Chlebnikov.......[ 17 poesie sulla guerra ]
Il rifiuto
E’ per me di
gran lunga più gradevole
osservare le
stelle,
che sottoscrivere
una sentenza di morte.
E’ per me di
gran lunga più gradevole
ascoltare le voci
dei fiori,
che bisbigliano:
“è lui!”,
quando passo per
il giardino,
che vedere i
fucili,
che uccidono
quelli che vogliono
uccidere me.
Ecco perché non
sarò mai
e poi mai
un uomo di
governo!
lunedì 6 luglio 2015
Iijima Koichi.....[ 17 poesie sulla guerra ]
Il cielo altrui
Sono tornati agli
uccelli a
beccare nelle
spaccature nere
e asciutte della
terra estiva.
Saltellano sopra
il tetto
nuovo per loro
sconosciuto.
Sento da come si
muovono che
sono stupiti per
la grande novità.
Il cielo si tiene
la testa fra
le mani, come se
avesse ingoiato
delle pietre. E’
in pena.
Il sangue che
ormai non scorre
più per le nostre
strade in
guerra, adesso
circola dentro
il suo corpo
vuoto, con furia,
come se non fosse
più nostro.
Iijima Koichi
1930 - 2013
venerdì 3 luglio 2015
Ts'ao Sung.......[ 17 poesie sulla guerra ]
Protesta nell’anno
sesto di Chien Fu
Le colline e i
ruscelli della pianura
ne avete fatto il
vostro campo di battaglia
La gente che vive
qui come, secondo voi,
potrà fornirsi di
“legna da ardere e fieno”?
Prego,
risparmiatemi le vostre chiacchiere
di nomine e
titoli.
La reputazione di
un solo generale
si chiama:
diecimila cadaveri.
Ts’ao Sung
870 - 920
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