mercoledì 15 luglio 2015

Vittorio Sereni.......[ 17 poesie sulla guerra ]

Quei bambini che giocano



un giorno perdoneranno
se presto ci togliamo di mezzo.
Perdoneranno. Un giorno.
Ma la distorsione del tempo
il corso della vita deviato su false piste
l’emoraggia dei giorni
dal varco del corrotto intendimento:
questo no, non lo perdoneranno.
Non si perdona a una donna un amore bugiardo,
l’ameno paesaggio d’acque e foglie
che si squarcia svelando
radici putrefatte, melma nera.
“D’amore non esistono peccati,
s’infuriava un poeta ai tardi anni,
esistono soltanto peccati contro l’amore”.
E questi no, non li perdoneranno.

Vittorio Sereni 1913 – 1983
scritta negli anni ’50, durante la guerra Sereni aveva
combattuto nei Balcani, poi prigioniero in Algeria



Monumento ai caduti Rimini

domenica 12 luglio 2015

Ghiannis Ritsos.....[ 17 poesie sulla guerra ]

Lettera a Joliot-Curie



Joliot,
era amaro il pane che assaggiammo
era amaro far giorno senza che t’importasse lavarti
e guardare il sole
era amaro far sera e non conoscerti una stella,
era amaro far notte senza un verso per far la croce
sul tuo guanciale
era amaro volerti uccidere prima di finire la tua canzone
era amaro che fosse così bella la vita e tu dover morire
perché ami la libertà e la pace.

* * *

Abbiamo disimparato molte cose, Joliot,
disimparato come guizza il pesce della serenità
nei bassi fondali del silenzio
come s’intrecciano azzurre le vene
nelle braccia della primavera – dimenticato,
imparando certe cose semplici
molto semplici
molto sicure
che l’universo incomincia dal pane
che non è giusto che altri guadagnino il pane
e altri lo mangino
come non è giusto fabbricare cannoni
mentre mancano aratri – semplici cose,
può dirle anche un ragazzo in un armonia a bocca
e un buon soldato che ha sognato sua madre
può scuotersi dal sonno e dirle in una tomba
e meglio ancora lo sanno i nostri morti –
il loro silenzio le grida ogni notte – semplici cose
- non siamo saggi, Joliot
diciamo cose semplici
molto semplici
che vale vivere e morire
per la libertà e la pace.

* * *

Joliot,
vorrei ancora confessarti
che le sere quando comincia il cielo a ravvisarci
e l’Orsa Maggiore sta fuori nel cortile del silenzio
rimaniamo per ore col dito dimenticato nell’isola del dolore
a ragionare del mondo e dei suoi tormenti
di un libro smesso di leggere a metà
di una canzone interrotta a mezzo
di una canzone mai scritta
di un pettine rimesto solo nella casa vuota
di una macchinetta da barba e del sapone sul lavandino
e di colui che non ha più bisogno di radersi –
Ah, così teneramente a ragionare del mondo
e ad adirarci tante e poi tante volte, Joliot,
che non possiamo più essere adirati
che non possiamo più odiare chi ci ha fatto del male
- vedi, Joliot, l’amore vale sempre più dell’odio –
e come ha fame la nostra mano di stringere una mano –
di stringere anche la mano del nemico
non perché siamo stanchi, Joliot,
non perché han perso i calli le nostre mani
ma perché amiamo, come te,
la libertà e la pace.

Ghiannis Ritsos 1909 - 1990
stralci di una più vasta opera scritta nel 1950
nel campo di reclusione di Ais-Stratis




Monumento ai caduti Villafranca di Verona

giovedì 9 luglio 2015

Velemir Chlebnikov.......[ 17 poesie sulla guerra ]

Il rifiuto



E’ per me di gran lunga più gradevole
osservare le stelle,
che sottoscrivere una sentenza di morte.
E’ per me di gran lunga più gradevole
ascoltare le voci dei fiori,
che bisbigliano: “è lui!”,
quando passo per il giardino,
che vedere i fucili,
che uccidono quelli che vogliono
uccidere me.
Ecco perché non sarò mai
e poi mai
un uomo di governo!

Velemir Chlebnikov 1885 - 1922



 Monumento ai caduti Santhià

lunedì 6 luglio 2015

Iijima Koichi.....[ 17 poesie sulla guerra ]

Il cielo altrui




Sono tornati agli uccelli a
beccare nelle spaccature nere
e asciutte della terra estiva.
Saltellano sopra il tetto
nuovo per loro sconosciuto.
Sento da come si muovono che
sono stupiti per la grande novità.
Il cielo si tiene la testa fra
le mani, come se avesse ingoiato
delle pietre. E’ in pena.
Il sangue che ormai non scorre
più per le nostre strade in
guerra, adesso circola dentro
il suo corpo vuoto, con furia,
come se non fosse più nostro.


Iijima Koichi 1930 - 2013
scritta negli anni del dopoguerra




 Monumento ai caduti Fidenza

venerdì 3 luglio 2015

Ts'ao Sung.......[ 17 poesie sulla guerra ]

Protesta nell’anno sesto di Chien Fu




Le colline e i ruscelli della pianura
ne avete fatto il vostro campo di battaglia
La gente che vive qui come, secondo voi,
potrà fornirsi di “legna da ardere e fieno”?
Prego, risparmiatemi le vostre chiacchiere
di nomine e titoli.
La reputazione di un solo generale
si chiama: diecimila cadaveri.

Ts’ao Sung 870 - 920


Monumento ai caduti Brindisi