mercoledì 25 novembre 2015

25 Novembre 1915...Oggi...Cento anni fa

 
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25 novembre 1915 
25 novembre 2015

Bisogna che ognuno di noi accetti con rassegnazione,
anzi con gioia, la sua parte di sacrificio.

discorso a Palermo di Vittorio Emanuele Orlando

ministro del governo Salandra.










              Oggi...Cento anni fa              

sabato 21 novembre 2015

21 Novembre 1915...Oggi...Cento anni fa




21 novembre 1915 
21 novembre 2015


Non potete immaginare l'orrore e lo scempio
della lotta corpo a corpo.
E' una cosa orribile, e mi auguro che non si
abbia più a verificare tra persone civili.

da una lettera del tenente Rocco Stassano

10 novembre - 2 dicembre 1915 Quarta battaglia dell'Isonzo






          Oggi...Cento anni fa          

lunedì 16 novembre 2015

Kabir Das...


Servo, dove mi cerchi?
Guarda, sono vicino a te.
Non sono nel tempio né nella moschea,
non sono nel Kaaba né nel Kailash.
Non nei riti né nelle cerimonie,
neanche nello Yoga, neppure nella rinuncia.
Se mi cercherai veramente, mi vedrai subito,
mi troverai in un attimo.
Kabir dice: "Santo! Dio è il respiro di tutto ciò che vive".


1398 - 1494?

martedì 3 novembre 2015

PASOLINI...Corriere della sera 13 novembre 1975...Hanno ammazzato PASOLINI


HANNO AMMAZZATO PASOLINI GLI OMOSESSUALI ACCUSANO.
Pasolini è soltanto un altro delle migliaia di omosessuali ricattati, aggrediti, "siucidati", massacrati. Non è stato ammazzato perché uomo di cultura, politico, poeta, ma perché omosessuale; l'omosessuale è visto debole,ricattabile; il delitto contro l'omosessuale trova ancora troppe giustificazioni e inconfessati consensi.
GLI OMOSESSUALI ACCUSANO.
Accusano la radio, la televisione, i giornali, colpevoli ancora una volta di contrabbandare come cronaca nera o come prodotto di una generica violenza dilagante un fatto che testimonia invece la specifica violenza esercitata quotidianamente contro chi, in quanto omosessuale, è emarginato, umiliato, oppresso.
ACCUSANO quegli intellettuali e politici che nelle loro dichiarazioni di rimpianto hanno obiettivamente falsificato la reale portata dell'assassinio di Pasolini; questo è anzitutto l'assassinio di un omosessuale, un delitto uguale a migliaia di altri in cui perdono la vita omosessuali sconosciuti che non fanno notizia e non suscitano clamore. Accusano tutti quei cittadini che facendosi complici del clima di ignoranza e di terrore che circonda la figura dell'omosessuale, sono colpevoli della morte di Pasolini quanto e più dello stesso omicida.
RICORDANO E RIMPIANGONO Pier Paolo Pasolini, in nome di milioni di anonimi omosessuali che ogni giorno sono costretti a una vita piena di paura e di violenza.

comunicato del Fuori (collettivo di Torino) apparso sul Corriere della Sera del 13 novembre 1975

lunedì 2 novembre 2015

Carlo Oliva........4 di 4...

All'angolo della via

  Li ho rivisti, da allora, solo due volte e sempre di sfuggita. Nel dicembre del '71 o del '72. non saprei dire con precisione, durante una manifestazione particolamente dura, in cui la polizia fece parecchie cariche e fermo' una quantità di persone, mi sembro' di vederli per un momento, all'angolo di una via centrale, a pochi isolati dalla piazza che ci era vietata e che cercavamo di raggiungere nonostante gli sbarramenti. Vestivano sempre di nero, in jeans di velluto e giacconi di cuoio da camionista, e osservavano con una specie di avida indifferenza la violenza di cui erano testimoni. Poi la scena si confuse nel fumo giallastro di una salva di lacrimogeni e dovetti allontanarmi con una certa fretta.
  L'altro giorno, in un negozio di articoli genuini e salutari che frequento da un po', mentre il commesso mi spiegava che no, loro non tenevano nè estratto nè compresse di aglio (me ne servo talvolta, per tenere la pressione sotto controllo) ne ho visto passare uno, oltre la porta di quello che suppongo fosse l'ufficio del proprietario. Era distintissimo, in un completo a tre pezzi di un fumo di Londra scurissimo, con una camicia immacolata e una sobria cravatta bordo'. Non guardò dalla mia parte.
  Una sola altra volta ho sentito parlare di episodi di vampirismo in città: fu verso la fine di quelli che chiamano gli anni di piombo, quando si disse che sui corpi di due sconosciuti trovati per strada nelle vicinanze di un "covo" in cui s'erano rinvenuti espolsivi e volantini, erano state individuate delle strane ferite, come morsi di denti appuntiti. Di tutta la storia furono accusati, in seguito alla rivelazione di un pentito, i membri di non so quale collettivo autonomo. Negarono tutto, come il povero Pompeo, tanti anni prima, ma il pentito, era caro al magistrato inquirente - non ricordo se fosse il dottor Spataro o chi altri - e al maxi-pro-
cesso bis (o ter) li condannarono tutti a trent'anni. Poi si sono dissociati e credo siano usciti da un pezzo (tranne l'avvocato difensore, che è ancora dentro per partecipazione con funzioni direttive). Ma sull'epi-
sodio non ho informazioni dirette.
  E' tutto qua. Ma in fondo, l'idea base dei romanzi ottocenteschi e dei film che ne sono derivati, quella per cui quelle lugubri creature dovrebbero trovarsi a miglior agio in una grande città che nella terra d'origine,  abbastanza logica. Non sarebbe la prima volta che la realtà imita la letteratura. E non è detto che qulacuno debba accorgersene: soprattutto se essi avessero imparato, dopo qualche tentativo iniziale, a cercare le proprie vittime nelle pieghe della società urbana, tra gli emarginati o tra coloro che per qualsiasi motivo devono evitare di farsi notare, così che difficilmente si noterà anche la loro scomparsa.
  In quasi trent'anni, in fondo, li ho visti solo tre volte, per caso. Qualcun altro può averli incontrati in altre occasioni: forse li ha persino riconosciuti. O forse, chi sa, è stata tutta una mia fantasia. Non credo che la cosa abbia una grande importanza: non via avrei neanche accennato, se non mi fossi reso conto che questa vicenda, nella sua incompiutezza e nella sua inanità. rappresenta la storia stessa della mia vita.