venerdì 27 maggio 2016

Jorge Semprun...




Eppure, nonostante i vapori mefitici e i miasmi pestilenziali che avvolgevano in una nebbia costante l'edificio, le latrine del Campo Piccolo erano un luogo conviviale, una specie di rifugio in cui ritrovare dei compatrioti, dei compagni di quartiere o di maquis: un luogo in cui scambiare qualche notizia,un pizzico di tabacco, qualche risata, un briciolo di speranza: un pò di vita insomma. Le latrine immonde del Campo Piccolo erano uno spazio di libertà: per la sua stessa natura, per gli odori nauseabondi che vi si sprigionavano, le SS e i Kapo provavano ripugnanza a frequentare quell'edificio, che diventava così il luogo di Buchenwald in cui il dispotismo inerente al funzionamento stesso della struttura concentrazionaria si faceva sentire di meno.

venerdì 13 maggio 2016

Armin Greder...


... ma erano un popolo antico
e avevano visto andare e venire
generali con i loro eserciti
e re con le loro corti
e profeti con i loro dei.
Gli stranieri avevano il potere, adesso
ma loro avevano il tempo.
E sapevano che anche questo muro,
come tutti gli altri muri prima di lui,
sarebbe alla fine crollato,
perché un giorno
gli stranieri avrebbero capito.

E nel frattempo continuavano
a oliare le chiavi delle loro case
che li aspettavano dietro il muro. 


Armin Greder
- Gli stranieri -
Orecchioacerbo edizioni

venerdì 6 maggio 2016

Rafael Alberti...


Collegio dei gesuiti-5


Rivedo ora gli anni,
gli stessi che questa sera sento tornare a me folti di sottane,
neri spauracchi,
gonfi come maiali di pece morta che andassero alla deriva,
lasciandosi dietro una coda d'inchiostro punteggiata di
    sudicio sperma e di vomiti.

Sento come m'invadono crocifissi,
penombre di tossi con rosari e viacrucis
e un odore di caffé,
di colazione asciutta,
alterata nelle tiepide bocche dei confessionali.

Non è possibile che torni questo medesimo paesaggio,
che neppure per un istante riconquisti il suo sogno
    abbrutito di mosche,
di formalina e fumo.
Non è possibile un altra volta questa latrina sordida di
    tonache con rutti e minestre di tapioca.
Non è possibile,
non voglio,
non si può volere per voi la stessa infanzia e morte.


Rafael Alberti   1902 - 1999

domenica 1 maggio 2016

Jorge Guillen...

Morte di due scarpe



Muoiono! Hanno vissuto
con fedeltà: domestiche
cristiane che s'onorano
e gioiscono aiutando,

accontentando il padrone,
uno stremato viandante,
a tal punto da scegliere
quiete di piede e d'animo.

Ne sanno queste suole! Sanno
d'andature palmo a palmo,
d'intemperie già smarrite
in mezzo a fango e ciottoli...

Languisce su questo cuoio
triste la tinta, che un tempo
fu semplice compiutezza
d'un giorno bene adornato.

Tutto m'annuncia una rovina
che mi sfugge. Abbattimento
mortale corrode il decoro.
Scappano.Fantasmi-scarpe!



Jorge Guillen   1893 - 1984