Il cielo altrui
Sono tornati agli
uccelli a
beccare nelle
spaccature nere
e asciutte della
terra estiva.
Saltellano sopra
il tetto
nuovo per loro
sconosciuto.
Sento da come si
muovono che
sono stupiti per
la grande novità.
Il cielo si tiene
la testa fra
le mani, come se
avesse ingoiato
delle pietre. E’
in pena.
Il sangue che
ormai non scorre
più per le nostre
strade in
guerra, adesso
circola dentro
il suo corpo
vuoto, con furia,
come se non fosse
più nostro.
Iijima Koichi
1930 - 2013
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