lunedì 2 novembre 2015

Carlo Oliva........4 di 4...

All'angolo della via

  Li ho rivisti, da allora, solo due volte e sempre di sfuggita. Nel dicembre del '71 o del '72. non saprei dire con precisione, durante una manifestazione particolamente dura, in cui la polizia fece parecchie cariche e fermo' una quantità di persone, mi sembro' di vederli per un momento, all'angolo di una via centrale, a pochi isolati dalla piazza che ci era vietata e che cercavamo di raggiungere nonostante gli sbarramenti. Vestivano sempre di nero, in jeans di velluto e giacconi di cuoio da camionista, e osservavano con una specie di avida indifferenza la violenza di cui erano testimoni. Poi la scena si confuse nel fumo giallastro di una salva di lacrimogeni e dovetti allontanarmi con una certa fretta.
  L'altro giorno, in un negozio di articoli genuini e salutari che frequento da un po', mentre il commesso mi spiegava che no, loro non tenevano nè estratto nè compresse di aglio (me ne servo talvolta, per tenere la pressione sotto controllo) ne ho visto passare uno, oltre la porta di quello che suppongo fosse l'ufficio del proprietario. Era distintissimo, in un completo a tre pezzi di un fumo di Londra scurissimo, con una camicia immacolata e una sobria cravatta bordo'. Non guardò dalla mia parte.
  Una sola altra volta ho sentito parlare di episodi di vampirismo in città: fu verso la fine di quelli che chiamano gli anni di piombo, quando si disse che sui corpi di due sconosciuti trovati per strada nelle vicinanze di un "covo" in cui s'erano rinvenuti espolsivi e volantini, erano state individuate delle strane ferite, come morsi di denti appuntiti. Di tutta la storia furono accusati, in seguito alla rivelazione di un pentito, i membri di non so quale collettivo autonomo. Negarono tutto, come il povero Pompeo, tanti anni prima, ma il pentito, era caro al magistrato inquirente - non ricordo se fosse il dottor Spataro o chi altri - e al maxi-pro-
cesso bis (o ter) li condannarono tutti a trent'anni. Poi si sono dissociati e credo siano usciti da un pezzo (tranne l'avvocato difensore, che è ancora dentro per partecipazione con funzioni direttive). Ma sull'epi-
sodio non ho informazioni dirette.
  E' tutto qua. Ma in fondo, l'idea base dei romanzi ottocenteschi e dei film che ne sono derivati, quella per cui quelle lugubri creature dovrebbero trovarsi a miglior agio in una grande città che nella terra d'origine,  abbastanza logica. Non sarebbe la prima volta che la realtà imita la letteratura. E non è detto che qulacuno debba accorgersene: soprattutto se essi avessero imparato, dopo qualche tentativo iniziale, a cercare le proprie vittime nelle pieghe della società urbana, tra gli emarginati o tra coloro che per qualsiasi motivo devono evitare di farsi notare, così che difficilmente si noterà anche la loro scomparsa.
  In quasi trent'anni, in fondo, li ho visti solo tre volte, per caso. Qualcun altro può averli incontrati in altre occasioni: forse li ha persino riconosciuti. O forse, chi sa, è stata tutta una mia fantasia. Non credo che la cosa abbia una grande importanza: non via avrei neanche accennato, se non mi fossi reso conto che questa vicenda, nella sua incompiutezza e nella sua inanità. rappresenta la storia stessa della mia vita.

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