martedì 7 maggio 2019

O. Tokarczuk...


WIKIPEDIA


Mi sembra il progetto di conoscenza più onesto che l'uomo abbia mai realizzato. Si limita a ricordare che tutto ciò che sappiamo sul mondo viene fuori direttamente dalla nostra testa,come Atene dalla testa di Zeus. Le persone portano a Wikipedia tutto quello che sanno. Se il progetto avrà successo, questa enciclopedia, in continua crescita, sarà la più grande meraviglia del mondo. In essa troviamo tutto quello che sappiamo, ogni cosa, definizione, avvenimento, problema su cui ha ragionato il nostro cervello; citeremo la fonte e forniremo i link. In questo modo cominceremo a sferruzzare la nostra versione del mondo, a circondare il globo terrestre con il nostro racconto. Infiliamoci dentro tutto. Mettiamoci al lavoro! Che ognuno scriva almeno una frase su ciò che conosce meglio.

Ogni tanto però mi chiedo se la cosa funzionerà. Perché in fondo là ci può stare solo quello che riusciamo ad esprimere a parole. In questo senso una tale enciclopedia non potrà contenere proprio tutto. Per un giusto equilibrio deve quindi esistere un altro tipo di raccolta del sapere: quello che non sappiamo, il suo rovescio - ciò che non può far parte di nessuna lista di contenuti, tale che nessun motore di ricerca può gestire; data la sua enorme grandezza non potrà essere percorsa parola per parola ma si infileranno i piedi tra le parole, in profondità cavernose tra i concetti. A ogni passo scivoleremo e cadremo. Sembra quindi che l'unica possibilità sia quella di muoversi in profondità. Materia e antimateria. Informazione e controinformazione.


Olga Tokarczuk - da "I vagabondi"
Ed. Bompiani - 2019

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