lunedì 17 novembre 2014

Antonio Delfini.........1959/1960

Sega gli alberi

Sega gli alberi signor podestà
signor sindaco signor baccalà.
Firma gli atti signor prefetto
governatore questore triletto.
Da il voto di sì signor deputato
scuote la testa il buon governato.
L'eterno inferno è il governo
in Italia per sempre è l'inverno.
C'è una frana in Sicilia
il ministro aggrotta la ciglia
e dichiara: "Si faccia la bara
pel poveretto che impara".
In Lucania c'è l'alluvione
di morte si vuole un veglione.

E' una festa antica che ha più di mill'anni:
in Italia a Rovigo a Catania a Livorno a Trento a Trieste
decimati per via militare per terremoto fame e pellagra
per crolli per strozzo di banca c'è sempre stata la peste.

Il povero deve morire per frusta veleno o fucile.
"Il nipote sia degno degli avi" ha detto un padrone a Milano.
"Il capitale sia nostro e privato, non si muti lo stile,
si ammoderni la frusta, si appesantisca la mano".

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