venerdì 6 maggio 2016

Rafael Alberti...


Collegio dei gesuiti-5


Rivedo ora gli anni,
gli stessi che questa sera sento tornare a me folti di sottane,
neri spauracchi,
gonfi come maiali di pece morta che andassero alla deriva,
lasciandosi dietro una coda d'inchiostro punteggiata di
    sudicio sperma e di vomiti.

Sento come m'invadono crocifissi,
penombre di tossi con rosari e viacrucis
e un odore di caffé,
di colazione asciutta,
alterata nelle tiepide bocche dei confessionali.

Non è possibile che torni questo medesimo paesaggio,
che neppure per un istante riconquisti il suo sogno
    abbrutito di mosche,
di formalina e fumo.
Non è possibile un altra volta questa latrina sordida di
    tonache con rutti e minestre di tapioca.
Non è possibile,
non voglio,
non si può volere per voi la stessa infanzia e morte.


Rafael Alberti   1902 - 1999

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