giovedì 19 ottobre 2017

Matteo Guarnaccia...



La bicicletta                                                                                                   ABICI


Strumento primario di iniziazione, del passaggio dell'esperienza da parte dell' "anziano" amorevole.
Pensateci bene, nessuno che ci vuol male, potrà mai insegnarci a pedalare. Come in ogni
iniziazione che si rispetti c'è la perdita di sangue e la ferita che segna il distacco (le ginocchia sbucciate e le mani scartavetrate).
E la meraviglia di sentire il corpo entrare in automatica, il superare la goffaggine iniziale delle nuove
movenze, zac! la coscienza improvvisa che il vero equilibrio è nel movimento piuttosto che
nella staticità.
La rinnovata confidenza  col nostro sistema neuro-muscolare aiutata dalla preghiera cigolante delle
ruote sulla strada. Una meditazione tubolare completa, in contemplazione attiva, tra il paesaggio
fermo e il fiume del traffico che mentre pedali si scambiano le parti: in movimento il primo e
congelato il secondo. Come nuotare e fare l'amore, l'andare in bicicletta è programmato da qualche parte dei nostri geni, una volta appreso è impossibile dimenticarlo.
Il modello insuperato dello spostamento socialmente responsabile, senza spreco di risorse, non stressante e per di più divertente. La civiltà di un paese è direttamente proporzionale al rispetto
per i propri ciclisti. Andare in bicicletta non implica nessuna stupida esibizione di potenza,
richiede solo ottimismo e coraggio (dare le spalle alle auto è un vero atto di fede, compito del
nostro guerriero interiore). I Provos con le loro biciclette bianche a disposizione di chiunque.
Alfred Jarry e la sua patafisica scintillante bici da corsa. Albert Hofmann e la fatata pedalata
del '43. Le spettacolari bici fabbricate a Christiania. Veicolo egualitario, foriero di intimità
(portato mai nessuno in canna?) la bici è il muesli dei mezzi di trasporto.
Se i popoli precolombiani ignoravano la ruota per gli spostamenti e la utilizzavano solo per i
giocattoli, se i tibetani la concepivano esclusivamente per i loro strumenti di preghiera, la
bicicletta è la splendida sintesi degli usi possibili della ruota: gioco, trasporto e preghiera.




200 anni di bicicletta

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