Boros partì. Lo accompagnai alla stazione in città. I suoi stu-
denti non erano venuti perché alla fine a quelli ecologisti si era
rotta definitivamente l'automobile. Forse quegli studenti non
esistevano proprio. Forse Boros aveva anche altre questioni da
risolvere lassù, non solo quella del Cucujus haematoides.
Per alcuni giorni mi mancò molto; lui e i suoi cosmetici nel
bagno, e anche le tazze da tè vuote che lasciava in giro per tutta
la casa. Telefonava ogni giorno. Poi sempre più di rado, ogni
due giorni, diciamo. La sua voce risuonava come se venisse da
un'altra dimensione, da un oltremondo nel Nord del paese,
dove gli alberi hanno mille anni, e grandi Animali si muovono
tra di essi al rallentatore, fuori dal tempo. Guardavo tranquilla-
mente l'immagine di Boros Sznajder, entomologo e tafonomo,
sbiadire e svanire, di lui rimaneva solo il codino grigio, sospeso
nell'aria, assurdo. Tutto passa.
L'Uomo Saggio lo sa fin dall'inizio e non rimpiange nulla.
Olga Tokarczuk - da " Guida il tuo carro sulle ossa dei morti "
Ed. Bompiani - 2020
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