lunedì 3 aprile 2023

ROCCO SCOTELLARO...

 


Salmo alla casa e agli emigranti

Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
noi siamo i figli e la porta è carica di altri sudori,
e la terra, la nostra porzione, puzza e odora.
Mi uccidono, mi arrestano, morirò di fame, affogato
perché vento e polvere, sotto il filo della porta, ardono la gola;
nessun altra donna mi amerà, scoppierà la guerra,
cadrà la casa, morirà mamma e perderò gli amici.
Il paese mio si va spopolando, imbarcano senza canzoni
con i nuovi corredi di camicie e mutande i miei paesani.
Che vanno a pigliare l'anello? Come nel gioco,
sui muli bardati di coperte, e con le aste di ferro uncinate,
al filo teso sulla rotabile, nel giorno di San Pancrazio?
Ve ne andate anche voi, padri della terra, e lasciate
il filo della porta più nero del nero fumo.
Quale spiraglio ai figli che avete fatto
quando la sera si ritireranno?

1952

 Rocco Scotellaro  1923 - 1953

Gioco per la festa del Protettore: chi strappa eretto sul mulo l'anello con la lunga asta, ha in premio un anello d'oro. L'espressione è usata per indicare la sproporzione tra il pericolo di cadere e il premio.


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