giovedì 28 maggio 2015

Bertolt Brecht.......[ 17 poesie sulla guerra ]


I monumenti ai caduti sono sorti in tutta Europa alla fine della prima guerra mondiale. In Italia la sofferenza generata dalla guerra si rovesciò nella celebrazione della vittoria, della nazione, del sacrificio. Nella incrollabile certezza della pietra e del ferro dei monumenti si intravede l’embrione dell’incrollabile certezza nel duce. Il dubbio, l’idea che le cose possano andare diversamente, che dalla guerra l’umanità si possa emendare resta affidata a molte utopie, a pochi progetti politici e alla poesia. Nella poesia è insito il sospetto che il reale possa essere diverso, che tutto possa essere ancora detto, che all’inevitabilità della guerra possa rispondere il dubbio che apre altre strade.


Commiato




Così starà scritto sull’ultima tavola,
quella ridotta in pezzi, che non avrà lettori:

Il pianeta andrà in briciole.
Quelli che ha creato lo annienteranno.
Per vivere insieme, abbiamo saputo inventare solo il
                                            capitalismo.
Ma con la fisica abbiamo inventato qualcosa di più.
Ossia questo: morire insieme.


Bertolt Brecht 1898 - 1956
la stesura è da collocarsi tra il 1945-47


Monumento ai caduti Trieste

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