domenica 17 maggio 2015

Guy Debord..........1967...

  

Mentre nella fase primitiva dell'accumulazione capitalistica "l'economia politica non vede nel proletariato che l'operaio", che deve ricevere il minimo indispensabile per la conservazione della sua forza-lavoro, senza mai considerarlo "nel suo tempo libero, nella sua umanità", questa posizione delle idee della classe dominante si rovescia non appena il grado di abbondanza raggiunto nella produzione delle merci impone un ulteriore collaborazione da parte dell'operaio. Il quale, improvvisamente ripulito del disprezzo totale chiaramente espressogli da tutte le modalità di organizzazione e di sorveglianza della produzione, si ritrova ogni giorno, al di fuori di questa, sotto il travestimento del consumatore, trattato apparentemente come una persona di riguardo, con una premurosa cortesia. Allora l'umanismo della merce si prende cura del "tempo libero e dell'umanità" del lavoratore, semplicemente perchè ora l'economia politica può e deve dominare queste sfere in quanto economia politica. Così "la conseguente effettuazione del rinnegamento dell'uomo" si è presa cura della totalità dell'esistenza umana.

da " La società dello spettacolo "  punto 43

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