Gennaio 1917
Gennaio 2017
Nevica. Notte e giorno, senza
interruzione. Piste e sentieri, rocce e trincee, reticolati e
ricoveri scompaiono sotto uno strato sempre crescente. La guerra
tace, finalmente. Da una parte e dall’altra, nelle linee austriache
come in quelle italiane, tutti lottano contro la bianca nemica. La
marcia delle colonne si fa sempre più ardua e sempre più necessario
diventa risparmiare al massimo la legna da ardere, i viveri, le
munizioni e i foraggi. Dobbiamo rimandare a valle i nostri muli,
essendo quassù ormai impossibile nutrirli. Migliaia di uomini sono
inchiodati per un lungo inverno su questa montagna. La neve è un
peso che minaccia di stritolarci a ogni passo. Di cima in ci8ma si
ripercuote il rombo delle valanghe che precipitano a valle. Il numero
delle vittime cresce. Ogni giorno, una nuova catastrofe. Nel corso
dell’inverno, la montagna sulla quale ci troviamo costa la vita a
ottomila uomini. Pochissimi cadono per mano del nemico; l’enorme
maggioranza finisce nei crepacci, o ha le membra congelate o muore
assiderata.
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