lunedì 7 agosto 2017

Paula Gunn Allen...Genocidio...



Pocahontas a John Rolfe, suo marito inglese


Non ti avessi stretto tra le mie braccia,
oh mio perfido adorato,
saresti morto.
E quante volte ti ho strappato
da morte certa nella terra selvaggia-
il mio mondo in cui cieco
inciampavi?
Non ti avessi assegnato compiti
i tuoi padroni al di là del mare
ti avrebbero abbandonato-
ti abbandonarono, molte volte ti
lasciarono raccogliere il frutto delle loro menzogne;
eppure sei sopravvissuto oh mio biondo marito
e hai portato loro ricchezza
carpita a un raccolto che io ti ho insegnato
a piantare. Tabacco. Non
è senza ironia che a causa di questo raccolto
i tuoi discendenti muoiano, poiché altri poteri
a te sconosciuti sono in esso presenti.
Ed io ti ho proprio salvato
non una volta ma migliaia e migliaia di volte
e hai dormito tra le mie braccia, stupido irresponsabile,
e hai scherzato con me,
dicendo sciocchezze riguardanti un Dio
cui non eri in grado di dare un nome;
 e ti sei meravigliato del mio silenzio-
tu vedevi una licenziosa fanciulla, stupida e ingenua,
scura figlia di barbari antenati
cui sconosciute erano le vie della salvezza-
senza dubbio, senza dubbio.
Parlavo poco, dicevi.
E tu ascoltavi ancor meno.
Ma ti trastullavi con sogni sfarzosi
e inviavi al trono voluminose missive
adoperandoti quindi per accattivarti i favori
del tuo re. Ti avevo ben compreso.
Mi era chiara la tattica ed eppure ti proteggevo,
tanto da morire in tua custodia-
una morte sprecata, putrida, e tu,
ingannatore, mio marito, padre di mio figlio,
sei sopravvissuto e il tuo spirito ha raccolto
i frutti del mio insegnamento, carpendo
vita dal disfacimento delle mie ossa.


Paula Gunn Allen   1939 - 2008    

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