venerdì 26 giugno 2020

James G. Ballard...



Il mio credo


  Credo nel potere che ha l'immaginazione di rifare il mondo,
di liberare la verità che è in noi, di trattenere la notte, di oltrepassare la morte, 
di rendere magiche le autostrade, di ingraziar-
ci gli uccelli, di assicurare le confidenze dei matti.

  Credo nelle mie ossessioni, nella bellezza degli incidenti strada-
li, nella pace delle foreste sommerse, nell'esaltazione delle spiag-
ge di vacanza deserte, nell'eleganza dei cimiteri di automobili,
nel mistero degli autosilos, nella poesia degli alberghi abbandonati.

  Credo nei sentieri dimenticati di Wake Island, che indicano gli 
Oceani Pacifici della nostra immaginazione. 

Credo nella misteriosa bellezza di Margaret Thatcher, nell'arco delle nostre sopracciglia
e nello splendore del nostro labbro inferiore; nella malinconia dei coscritti argentini feriti;
nei sorrisi da perseguitati del personale di stazione in attesa di servizio,
nel mio sogno di Margaret Thatcher accarezzata da quel giovane soldato argentino
in un motel dimenticato sotto lo sguardo di un dipendente
di stazione tubercoloso in servizio attivo.

Credo nella bellezza di tutte le donne, nei loro tradimenti immaginari,
così vicini al mio cuore; nell'unione dei loro corpi disincantati con l'incanto
degli scivoli cromati delle casse del supermarket; nella loro calda tolleranza
delle mie perversioni.

Credo nella morte di domani, nella fine del tempo, nella nostra ricerca di un tempo nuovo
nei sorrisi delle cameriere degli auto-grill e negli occhi stanchi dei controllori
di volo di aeroporti fuori stagione.

Credo negli organi genitali dei grandi uomini e delle grandi donne,
nelle posizioni del corpo do Ronald Reagan, Margaret Thatcher, e Lady Diana,
nei dolci odori emanati dalle loro labbra quando guardano
 le macchine fotografiche del mondo intero.

Credo nella follia, nella verità dell'inesplicabile, nel senso comune delle pietre,
nella demenza dei fiori, nella malattie che gli astronauti dell'Apollo
 hanno messo da parte per la razza umana. 

Non credo in niente.

Credo in Max Ernst, Delaux, Dalì, Tiziano, Goya, Vermeer, De Chirico, Magritte,
Redon, Durer, Tanguy, nel Facteur Cheval, nelle Watts Towers, in Bocklin, 
Francis Bacon e in tutti gli artisti che non possiamo vedere perché 
sono chiusi negli istituti psichiatrici di tutto il pianeta.

Credo nell'impossibilità dell'esistenza, nell'umore delle montagne,
nell'assurdità dell'elettromagnetismo, nella farsa della geometria, 
nella crudeltà dell'aritmetica, nelle intenzioni assassine della logica.

Credo nelle adolescenti, nella corruzione che dimostrano quando si mettono
in posizione per giocare, nella purezza dei loro corpi
in disordine, nei segni della loro pudenda lasciati
nei bagni dei motel d'infima categoria.


Il mio credo - James G. Ballard - 1984
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