lunedì 6 luglio 2020

James G. Ballard...


Il mio credo


Credo nel volo, nella bellezza delle ali, e nella bellezza di tutto ciò che ha volato almeno una volta,
nella pietra lanciata da un bambinetta che porta con sè tutta la saggezza
degli statisti e delle levatrici. 

Credo nella dolcezza del bisturi, nella geometria senza limiti dello schermo cinematografico,
nell'universo nascosta dei supermarket,
nella solitudine del sole, nel chiacchierìo dei pianeti, 
nella nostra ripetitività, nell'inesistenza dell'universo
e nella noiosità dell'atomo.

Credo nella luce emessa dai video-registratori nelle vetrine dei grandi magazzini,
nelle capacità d'intuizione messianica delle griglie del riscaldamento
nei saloni dei concessionari di automobili,
nell'eleganza delle macchie d'olio sulle carlinghe dei 747
parcheggiati sulle piste dell'aeroporto.

Credo nella non-esistenza del passato, nella morte del futuro,
e nelle infinite possibilità del presente.

Credo nello sregolamento dei sensi in Rimbaud, William Burroughs, Huysmans,
Genet, Celine, Swift, Defoe, Carroll, Coleridge, Kafka.

Credo nei progettisti delle piramidi, dell?Empire State Building, 
nel Fuhrerbunker di Berlino, dei sentieri di Wake Islands.

Credo negli odori del corpo di Lady Diana. 

Credo negli ultimi cinque minuti.

Credo nella storia dei miei piedi.

Credo nei mal di testa, nella noia dei pomeriggi,
nelle superstizioni del calendario, nel tradimento degli orologi.

Credo nell'angoscia, nella psicosi e nella disperazione.

Credo nelle perversioni, nelle infatuazioni per alberi,
principesse, primi ministri, stazioni deserte
 in esercizio (più belle de Taj Mahal), nuvole e uccelli.

Credo nella morte delle emozioni
 e nel trionfo dell'immaginazione.

Credo in Tokio, Benidorm, La Grande Motte, Wake Island,
 Eniwetok, Dealey Plaza.

Credo nell'alcolismo, nelle malattie veneree,
nella febbre e nell'esaurimento.

Credo nel dolore.

 Credo nella disperazione.

Credo in tutte le allucinazioni.

Credo in tutte le rabbie.

Credo in tutte le le mitologie, le memorie, le bugie,
le fantasie, le evasioni.

Credo nel mistero e nella malinconia di una mano,
nella gentilezza degli alberi, nella saggezza della luce.


Il mio credo - James G. Ballard - 1984

Traduzione di Gianni Turchetta

  

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