Cambalache
Cha il mondo è stato e sarà sempre una porcheria
lo so...
Nel Millecinquecentosei,
e anche nel Duemila.
Che ci siano sempre stati ladri,
truffatori e truffati,
soddisfatti e delusi,
morale e menzogne...
Ma che il XX secolo
sia un torrente
di cattiveria insolente,
nessuno può negarlo.
Viviamo in un turbine schiumoso,
e nella stessa melma
tutti manipolati.
Oggi è la stessa cosa
essere leali o traditori,
ignoranti, sapienti o ladri,
generosi o imbroglioni.
Tutto è uguale,
niente è meglio,
un asino vale quanto un grande professore.
Non c'è castigo né premio,
l'immoralità ci ha acciuffato.
Che viva nell'impostura
o insegua un ambizione,
poco importa che sia parroco o materassaio,
re di bastoni, testone o mascalzone.
Che mancanza di rispetto,
che insulto alla ragione,
non importa chi è un signore,
non importa chi è un ladro.
Mescolati a Stavisky,
troviamo don Bosco e la puttana,
don Chico e Napoleone,
Carnera e San Martin,
come nella vetrina irrispettosa
dei vecchi bazar,
tutto nella vita è confuso
e, ferita da una sciabola spuntata,
vedi la Bibbia piangere
contro uno scaldabagno.
Ventesimo secolo, vecchio bazar
febbrile e problematico.
Chi non chiede niente non ha niente
e chi non ruba è un imbecille.
Vai dunque, non farti scrupoli,
ci ritroveremo tutti all'inferno.
Non pensarci, stattene nel tuo cantuccio,
nessuno vuol sapere se sei nato onesto.
Tutto è uguale: chi sgobba
notte e giorno come un bue,
chi vive sulle spalle degli altri,
chi uccide, chi guarisce,
o sta fuori dalla legge.
Enrique Santos Discépolo 1901 - 1951
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