mercoledì 15 febbraio 2023

I Molti/Animali piante persone migranti... Michelangelo Setola/Stefano Ricci



08/ Fuori dalla tenda del campo profughi di Rass
Baalbek, nel nord del Libano, a dieci chilometri dalla
frontiera siriana, una bambina impila piccoli pezzi di
stoffa, e un'altra attraversa grossi pneumatici bagnati,
che brillano in una macchia di luce. Un bambino porta un
sasso all'orecchio, telefona a un ragazzino seduto che 
ride. E' quasi buio.

09/Scendiamo verso Hermel. Tre ragazzini, sul
confine del campo, fanno rotolare pneumatici più grandi di
loro. Tra le corsie della strada che attraversa la valle della
Bekaa appaiono i grandi ritratti dei martiri di Hezbollah,
protetto da piccole tettoie di tegole. All'ultimo piano di una
casa in costruzione due ragazzi si nascondono qualcosa
sotto il maglione, ridono e spostandosi scompaiono dietro
una parabolica rossa di ruggine.
Arriviamo al campo. Tutte le famiglie che sono qui sono arri-
vate insieme dalla Siria, dice Hassan, sono venuti in Libano
passando dal valico, lì non c'è confine. Il proprietario li aiuta,
ha dato loro la terra da coltivare, da pascolare le vacche, ma
il loro problema è che non hanno più niente, non hanno sol-
di, attrezzi, animali, e non possono farci niente.
Sul sentiero sterrato grandi cisterne d'acqua, e una piccola
fabbrica di mattoni. Cinque famiglie siriane sono arrivate qui
da sei anni, dice Hassan, il proprietario paga gli uomini quat-
tro dollari al giorno, le donne due. Gli ha dato un po' di terra
all'uscita della fabbrica, e hanno costruito alcune case di
mattoni, grandi come ripostigli, come piccoli garage.

10/La sera prima di partire, in un bar di Zahle vicino
al confine siriano, li ho ascoltati raccontare di un uomo, un
cercatore d'acqua, un italiano che lavora nei progetti della
cooperazione internazionale e si sposta continuamente,
da un progetto all'altro, cambia i paesi, i continenti. Cerca
l'acqua, la trova e riparte. Era stato lì qualche settimana
prima, e sembrava che lo conoscessero tutti. Ognuno
aggiungeva un racconto, tutte storie con l'acqua, acqua
che lui ha trovato in  posti dove sembrava impossibile
farlo. E qualcuno ha detto di averlo sentito parlare di un 
rabdomante.
Ha detto che non si sente poi così diverso da questo
rabdomante che ha conosciuto - facciamo cose simili -
ha detto. Guardo anch'io certe piante, guardo se ci sono
certe rocce, studio la conformazione del territorio. Anche i
rabdomanti lo fanno. Loro tengono tra le mani un legno a
tre punte, io altre cose, ma quello che facciamo, in fondo
si somiglia.


I Molti/Animali piante persone migranti
Squadro Edizioni Grafiche/Collana Sigaretten
- 2021 -





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