lunedì 20 febbraio 2023

I Molti/Animali piante persone migranti...Michelangelo Setola/Stefano Ricci

 


31/Queste piante, la falsa Ninfea, il Tribolo o Casta-
gno acquatico, comuni negli stagni, nei fossati, nelle poz-
zanghere delle torbiere, non sono visibili durante l'inverno
poiché riposano nel fango. Il loro gambo allungato, sottile,
strascicante, è guarnito di foglie ridotte a filamenti rami-
ficati. Nel punto in cui hanno inizio queste foglie così tra-
sformate, si nota una specie di piccola borsa a forma di
pera, la cui estremità superiore è acuminata e munita di
una apertura. Quest'apertura è chiusa da una valvola che
si può aprire solo dal di fuori verso l'interno e i cui bordi
sono muniti di peli ramificati; la parte interna della borsa è
tappezzata di altri piccoli peli secretori che le danno l'a-
spetto del velluto. Quando giunge il momento della fioritu-
ra, i piccoli otri si riempiono d'aria, e più l'aria tende a sfug-
gire più si chiude la valvola. Tutto ciò dà alla pianta una
grande leggerezza specifica che la porta alla superficie
dell'acqua; allora soltanto sbocciano quei graziosi fiorelli-
ni gialli che sembrano piccoli strani musetti con le labbra
rigonfie, bocche il cui palato è striato di linee arancioni o
color ferro. Durante i mesi di giugno, luglio e agosto esse
mostrano i loro freschi colori fra i detriti vegetali e si alza-
no graziosamente sull'acqua torba. Ma quando la feconda-
zione ha avuto luogo, il frutto si sviluppa e le parti si inver-
tono; l'acqua pesa sulla valvola degli otricoli, la spinge, si
precipita nella cavità, appesantisce la pianta e la costringe a
ridiscendere nella melma.
Non possiamo lasciare le piante acquatiche senza ricor-
dare brevemente la vita della più romantica di esse: la
leggendaria Vallisneria, una Idrocaridea le cui nozze rap-
presentano l'episodio più tragico della storia amorosa e
migratoria dei fiori. La Vallisneria è una pianta insignifican-
te che non ha niente della grazia singolare delle ninfee o
di alcune alghe acquatiche; ma sembra che la natura si
sia divertita a porre in questa pianta una bella idea. Tutta la
sua esistenza trascorre in fondo all'acqua, in una specie di
dormiveglia, fino all'ora nuziale in cui essa aspira ad una 
nuova vita. Allora, il fiore femmina svolge lentamente la 
lunga spirale del suo peduncolo, sale, emerge e si schiu-
de alla superficie dello stagno.
Da un ceppo vicino, i fiori maschi, che la intravedono at-
traverso la luminosità dell'acqua, si alzano a loro volta,
verso la pianticella che galleggia, l'attendono e la chiama-
no in un magico mondo; ma i fiori maschi, giunti a mezza
strada, sono bruscamente frenati: il loro gambo, sorgente
della loro stessa vita, è troppo corto ed essi non potranno
mai raggiungere quel mondo di luce, il solo on cui possa
compiersi l'unione degli stami col pistillo. Ma i fiori maschi 
hanno racchiusa dentro di loro una bolla d'acqua. Sembra
quasi che esitino un istante; poi, con uno sforzo magnifico
- il più soprannaturale che io conosca nei fasti degli in-
setti e dei fiori - spezzano deliberatamente i legami che li
attaccano all'esistenza, per slanciarsi incontro alla felicità.
Si strappano dal loro peduncolo e con uno slancio incom-
parabile i loro petali infrangono la superficie dell'acqua.
Feriti a morte, i fiori maschi galleggiano un attimo accanto
alle loro inconsapevoli fidanzate; l'unione si compie, dopo
di che i sacrificati vanno a morire alla deriva, mentre la
sposa, già madre, chiude la corolla dove vive il loro ultimo
respiro, riavvolge lo stelo a sperale e ridiscende nelle pro-
fondità per maturarvi il frutto del primo e ultimo bacio.

I Molti/Animali piante persone migranti
Squadro Edizioni Grafiche/Collana Sigaretten
- 2021 -



Nessun commento:

Posta un commento