L'uomo aveva creato un altro tipo di mostro. William L. Laurence, il cronista ufficiale a bordo dell'aereo
che poco dopo le undici di mattina del 9 agosto 1945 sganciò l'atomica su Nagasaki, scrisse:
Attoniti, osservammo [l'enorme palla di fuoco] sfrecciare verso l'alto come una meteora
venuta dalla terra anziché dallo spazio, la quale diventava sempre più viva a mano a mano
che saliva verso il cielo attraverso le nubi bianche. Non era più fumo, o polvere, e nemmeno
una nuvola di fuoco. Era una cosa vivente, una nuova specie di creatura, nata proprio sotto
i nostri occhi increduli.
Tempo quindici anni e l'arsenale nucleare degli Stati Uniti sarebbe bastato a distruggere Nagasaki
un milione di volte. (L'URSS era nettamente più indietro, ma riuscì poi a raggiungere gli americani
e superarli).
Caspar Henderson - Il libro degli esseri a malapena immaginabili
Adelphi ed. - 2018
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