domenica 2 aprile 2017

David Nash... Acqua che corre...1 di 2



Se, Ash Dome è un'opera che parla di  radicamento, Wooden Boulder è un'opera sul distacco, altrettanto radicale. E' un'avventura in tutti i sensi, un grande gesto di liberazione con cui Nash ha consegnato il suo lavoro alla natura e agli elementi, senza porre limiti.  Nell'estate del 1978 aveva sentito che, proprio sulla collina dove ci trovavamo, era da poco stata abbattuta una grande quercia, che era a disposizione. I proprietari l'avevano tagliata temendo che gli potesse cadere sulla casa.
Scolpendo l'albero sul posto per due anni, Nash ne aveva ottenuto almeno una decina di sculture.
Si era proposto di portare la prima, una gigantesca palla di quercia dal diametro di quasi un metro, a seccare nel suo studio. Quando era arrivato il momento di staccare la sfera mezza scolpita dal tronco e farla rotolare per lavorarla dalla parte di sotto, Nash aveva avuto l'idea di sfruttare il vicino ruscello per spostare la sfera di mezza tonnellata fino a un laghetto sottostante. Da lì l'avrebbe tratta in secco e portata su un sentiero per farla rotolare lungo la strada, fino allo studio. Il programma era questo, solo che la palla di legno si era incastrata a metà percorso mentre scivolava nel ruscello e non si muoveva di un centimetro. All'inizio sembrava un bel problema ma, guardandolo da una prospettiva zen, Nash si era reso conto che era un'opportunità, un felice imprevisto che avrebbe trasformato l'opera permettendogli di restituirla alla natura, come una foglia al vento. L'avrebbe lasciata seguire il suo destino, trasformarsi in una roccia del ruscello, perdersi nel gioco dell'acqua pronta ad avvilupparla nei flutti gelidi e a tappezzarla di foglie morte. Da quel momento era diventata il Masso di legno, un'opera di nuovo tipo con una sua vita indipendente, una storia e un biografo.
L'anno seguente, durante la piena invernale, la decidua scultura si era spostata, trasferendosi nello specchio d'acqua sotto la cascata. Nash, che aveva gia' cominciato a documentare il cammino con foto e disegni, come una scarabeo stercoraro l'aveva aiutata a raggiungere le acque meno profonde da cui poi sarebbe stata trascinata in un'altra cascata e in un'altra polla nell'agosto 1980. Qui aveva dimorato altri otto anni, scurendosi sotto l'azione dell'acqua e assumendo i colori delle altre rocce del fiume. La scultura aveva sviluppato una vita indipendente e Nash disegnava e fotografava i suoi sbalzi d'umore e le sue peripezie nei giorni di gelo e di neve, quando si dibatteva tra la schiuma furiosa durante le tempeste o finiva impiastricciata di foglie e pezzi di legno. Si era spostata verso il basso altre tre volte finché nel 1994, dopo una violenta tormenta, si era nascosta completamente, incastrandosi sotto un ponte. Trasformandosi nuovamente in scarabeo, Nash l'aveva tirata fuori con delle funi e l'aveva fatta rotolare dall'altra parte del ruscello, vicino al punto in cui si immetteva nel Dwyryd. La scultura si era posata su un letto di roccia sotto alcuni alberi e vi era rimasta per otto anni finché,  nel novembre 2002, una forte inondazione l'aveva portata nel fiume principale. Aveva seguito la corrente per 5 chilometri verso il mare e si era arenata su un banco di sabbia nell'estuario.





David Nash...Wooden Boulder...1 di 2


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