sabato 22 aprile 2017

Marina I. Cvetaeva...Acqua che corre...



E - il lungo fiume. All'acqua
mi tengo, come a uno spessore compatto.
Giardini di Semiramide
pensili - così siete voi!

All'acqua (sbarra d'acciaio
con sfumature di cadavere)
mi tengo, come al suo spartito
la cantante, all'orlo del muro

il cieco... Non ridai indietro?
No? Mi piego - mi senti?
All'appagatrice di ogni sete
mi tengo, come all'orlo del tetto

il sonnambulo...
                        Ma non viene dal fiume
il tremito - sono nata naiade!
Al fiume tenersi come a una mano,
quando l'amato è a fianco -
e fedele...
              I morti sono fedeli.
Sì, ma non è per tutti una topaia...
La morte a sinistra, a destra
tu.
   Come morto il fianco destro.

Un fascio di luce abbagliante.
Una risata -  come un sonaglio da un soldo.
" Voi ed io dovremmo...
                                    (Un brivido.)
... Saremo coraggiosi? "


Marina I. Cvetaeva   da "Poema della fine"

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