lunedì 16 aprile 2018

Dora Teitelboim... PREGHIERE


                                         
Credo                                                                                      PREGHIERE -


Nessun Dio mi inviò verso di voi
Non fui mai posseduta dallo Spirito Santo.
Sono venuta a voi
Con la lussuria e l'orgoglio, la collera e il male,
l'odio per gli uomini
tanto quanto per me.
Il mio albero genealogico trae le sue radici
Al cuore del mio antenato
Caino, il primo martire.
Come lui, mio nonno, mio padre, mio figlio
Hanno ucciso i loro fratelli.
Io sono il frutto, io sono il bambino
Di peccati millenari.
Come giungono al mare, da tutti i punti del mondo,
i diversi fiumi,
per portare il loro sale e confondersi con lui,
così il sangue sordo delle mie vene
scendendo mille anni rugosi,
e il rumore dell'era preumana
risuona tuttora nella mia voce.

Io porto ancora negli abissi dei miei occhi
La paura dei massacri come un grido che si intarsia
Nelle pareti di un vagone piombato.

Sono ancora una tigre,
un cobra,
un avvoltoio
porto uncini e artigli affilati
e veleni di ogni specie.
Ed anche la cicuta amara,
La pianta velenosa, il fungo che uccide
Fino alla raffinatezza della parole,
possiedo gli strumenti antichi e nuovi
destinati a tagliare, a mordere, a trafiggere
e come una belva nello spessore delle sterpaglie
nella selvatichezza silvestre,
io so cacciare il fango dentro di me.
Orgogliosa me ne vado, alzando la testa al cielo
Affinché si possa vedere
Che sul ventre
Mi arrampico ancora come un verme

Nessun Dio mi inviò verso di voi
Sono giunta da voi
Da un mondo di disgrazia, di odio, di lordura
Mille volte rivangato, confuso, devastato.
Sono giunta da voi
Dopo gli anni che incurvano la loro schiena di pietra.
Anni snocciolati, anni incolti,
plagiati dai corvi.
Ma la mia fede dimora lucida
Scavata al crogiolo dei dolori
Uomo futuro
Affinché tu non mi rassomigli mai.


Dora Teitelboim  1914-1992

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