Nel gennaio 1914, Satie ha avuto modo di leggere, stampate su un programma di un
concerto della S.M.I., le "tre liriche giapponesi" che hanno ispirato a Stravinsky
l'opera omonima, ed è verosimile che vi abbia trovato uno stimolo a fabbricarsi
qualcosa di simile - secondo le sue abitudini - da solo. Basta leggere la prima
di queste liriche, Ahahito, per intuire la soluzione che può avere esercitato su Satie
un simile concentrato di delicatezza e di innocenza:
"Scendiamo in giardino.
Volevo mostrarti dei fiori bianchi.
La neve cade.
Son tutti fiori, questi, oppure è neve bianca?".
Quaderni di un mammifero
Erik Satie: a cura di Ornella Volta
Adelphi editore - 1980
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