Soldato operaio!
Soldato operaio! In nome del re ti
hanno strappato ai tuoi genitori, alla tua moglie ai figli che
rimarranno privi del tuo aiuto, e che forse non rivedrai più. In
nome della patria ti getteranno armato su di un territorio che non è
il tuo, contro un popolo che difenderà disperatamente la sua patria,
i suoi averi, la sua vita. Il governo, i nazionalisti, i finanzieri,
i politicanti, gli strozzini, i poliziotti, le spie, quelli stessi
che profumati e inguantati battevano ieri i tuoi fratelli perché
dimostravano contro la guerra per le vie, ti diranno : Va soldato,
ammazza, fatti ammazzare per la grandezza d’Italia, per allargarne
oltre il mediterraneo i confini. Questo ti dirà la canaglia dorata,
ma tu non crederai. Per la verità essi ti mandano a uccidere e a
farti uccidere pei loro esclusivi interessi, abbisognando essi di
nuovi orizzonti da sfruttare. E, quando domani a impresa finita,
sepolti i morti, mutilato o illeso reclamerai per te e pei tuoi
compagni pane e lavoro, essi gli eterni tuoi oppressori,
risponderanno come hanno sempre fatto col piombo dei fucili, con i
massacri e le carcerazioni. Soldato operaio! ricordati di Federico il
Grande che diceva: “Se i miei soldati cominciassero a pensare, non
uno resterebbe nelle file” Serba dunque l’unico tuo patrimonio,
la vita, per la causa del popolo che è l’unica causa tua; diserta
la caserma e armati soltanto contro i privilegi, per l’emancipazione
del proletariato, per la rivoluzione sociale, per l’anarchia
Giuseppe Scalarini
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