lunedì 5 settembre 2016

George Orwell...Omaggio alla Catalogna

                                                                                
George Orwell   " Omaggio alla Catalogna "

Immagino di non essere stato capace di esprimere che molto parzialmente ciò che quei mesi di Spagna significano per me. Ho registrato alcuni degli avvenimenti esterni, ma non posso registrare i sentimenti che essi m'hanno lasciato. E' tutto frammisto, confuso con scene, odori, rumori che non è possibile rendere con la penna: l'odore delle trincee, le aurore di montagne sfumanti via a distanze incommensurabili, il secco crepitar dei proiettili, il rombo e il lampo delle bombe; la luce limpida e fredda delle mattine di Barcellona, e i passi pesanti nel cortile della caserma, in dicembre, quando la gente ancora credeva nella rivoluzione;e le file davanti alle botteghe, e le bandiere rosse e nere e i volti dei miliziani spagnoli; soprattutto i volti dei miliziani, uomini che ho conosciuto al fronte e sono ora dispersi Dio sa dove, chi ucciso in combattimento, chi mutilato, chi in carcere, molti, spero, ancora sani e salvi. Buona fortuna a tutti loro; spero che vincano la loro guerra e mandino via di Spagna tutti gli stranieri, tedeschi, russi e italiani insieme. Questa guerra, nella quale ho contato così poco, mi ha lasciato ricordi in gran parte dolorosi, e tuttavia non vorrei non avervi partecipato. Quando s'abbia avuto uno scorcio d'un simile disastro - e,comunque finisca, la guerra di Spagna si rivelerà uno spaventevole disastro, indipendentemente dai massacri e dalle sofferenze fisiche - il risultato non è necessariamente disillusione e cinismo. Fatto curioso, tutta l'esperienza spagnola non ha diminuito per nulla la mia fiducia nella dignità e nella bontà degli esseri umani. E m'auguro che il racconto fattone non sia troppo ingannevole. Ritengo che su avvenimenti come questi nessuno sia o possa essere completamente veritiero. E' difficile essere certi di qualcosa, se non di quello che si è coi propri occhi, e consciamente o inconsciamente, ognuno scrive con una certa partigianeria. Qualora non l'avessi detto più sopra, lo dirò ora: attenzione  alla mia partigianeria, ai miei errori di fatto e alla distorsione inevitabilmente causata dal mio aver visto solo un angolo degli avvenimenti. E attenzione alle stesse identiche cose nel leggere qualsiasi altro libro su questo periodo della guerra di Spagna.

Pubblicato nel 1938

                     Guerra di Spagna - 80 anni                    

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