martedì 26 aprile 2022

MICHAEL MANDER... 26 aprile 1986



26 aprile 1986



Lungi dal "liquidare" l'effetto letale delle radiazioni , il Sarcofago si limita a coprirlo, e in modo imperfetto. Eredita l'ossessione della concretezza dagli stessi fallimenti tecnologici che cerca di neutralizzare. Le allusioni funeree del suo nome originario devono essere sembrate sconcertanti ai funzionari sovietici che l'hanno ribattezzato Ob'yekt Ukrytiye, "Oggetto di riparo", "oggetto di copertura", una denominazione che dava l'impressione di sicurezza (riparo, rifugio) e controllo (un oggetto in relazione al quale noi siamo i soggetti alla postazione di guida).Eppure, non era l'appellativo burocratico ma il termine "Sarcofago" a essere mortalmente preciso. L'umanità si sta scavando la fossa da tempo, tempo che tuttavia è solo un secondo rispetto al terribile monumento nucleare che verrà eretto su di esso. Chernobyl ci ha dato un assaggio di queste linee concrete, cementate (distinguibili e fatte di béton), del tempo. L'incapsulamento è l'inumazione; insieme alle scorie radioattive, noi siamo gli unici all'interno del Sarcofago, anche se apparentemente siamo fuori. La Terra stessa sta diventando una fossa comune, per gli umani e per innumerevoli specie non umane. Indipendentemente da ciò che il Sarcofago copre, non può coprire questo approccio all'ambiente naturale che ha reso necessaria la sua costruzione. Il dramma, e la tragedia, dell'umanità contemporanea è che siamo, allo stesso tempo, Creonte e Antigone, il sovrano irriguardoso delle realtà ecologiche, che seppellisce vivi coloro che se ne prendono cura, e il prigioniero sofferente, privato dell'essenziale, di tutto ciò che rende possibile la vita. Il Sarcofago è l'oggetto di scena e l'epilogo di questo coup de théatre della produzione nucleare che è l'enucleazione del soggetto. Il soggetto si è consumato, autocannibalizzato. In greco, la parola composta  sarx + phagos significa mangia-carne. La radiazione e la follia tecnologica di cui è la metonimia mangiano la nostra carne, la divorano dall'interno.


Michael Mander  da "Chernobyl herbarium" 
Mimesis editore - 2021 

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