Il male
Mentre i rossi
sputi dell’assidua mitraglia
rifischiano
nell’infinito azzurro, e accanto
al Re che irride,
scarlatti o verdi, in battaglia
i reggimenti al
fuoco cadono di schianto;
mentre ne stritola
un’orrenda paranoia
centomila
ammucchiandoli in fumanti resti,
- Poveri morti,
nell’erba estiva e la gioia
tua, o Natura, che
in santità li facesti! –
- Vi è un Dio che
ride alle tovaglie damascate
degli altari,
all’incenso, all’oro dell’enorme
calice, e cullato
dagli osanna s’addorme
e si ridesta
quando le madri, angosciate
e lacrimanti nel
vecchio nero berretto,
gli danno un
soldone legato al fazzoletto.
Arthur Rimbaud
1854 - 1891
Monumento ai caduti Orvieto
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